Alcune settimane fa venne pubblicato uno studio che tendeva a minimizzare gli effetti climatici derivanti da un disturbo della circolazione atlantica meridionale. Oggi, invece, vi proponiamo il risultato di una recentissima ricerca che arriva a conclusioni diametralmente opposte.
Anzitutto va detto che l’AMOC è di vitale importanza nella regolazione del clima planetario, in quanto trasporta l’acqua calda superficiale alle alte latitudini, mitigando la temperatura dell’aria per poi affondare e tornare verso le zone equatoriali. Sull’Europa occidentale è responsabile, ad esempio, di un clima decisamente più temperato rispetto ad altre aree del pianeta poste alla medesima latitudine.
Il ricercatore di Liu Wei, della Yale University, sostiene che l’AMOC non è stabile come in molti ritengono. Utilizzando un modello climatico costruito ad hoc è giunto alla conclusione che in futuro potrebbe verificarsi un crollo della circolazione con un notevole raffreddamento del Nord Atlantico e delle aree prossimali. Tale processo causerebbe la propagazione del ghiaccio artico e uno spostamento del regime precipitativo dell’Atlantico tropicale più a sud.
Il team di ricercatori dà grande importanza anche all’impatto che alcuni elementi quali la CO2 hanno sui modelli dell’AMOC: l’anidride carbonica supplementare, per esempio, potrebbe determinare un riscaldamento delle acque superficiali del nord Atlantico.