Solo qualche settimana fa attendevamo trepidanti la cometa Atlas, che si annunciava potenzialmente come la più spettacolare e luminosa degli ultimi anni. Sul più bello la sua chioma si è però frantumata nella sua corsa di avvicinamento verso il sole e così le speranze sono improvvisamente svanite.
Quasi a voler in parte risarcire lo spettacolo mancato, si è fatta avanti un’altra cometa assolutamente inattesa e che potrebbe davvero regalare molto presto una vista insolitamente bella. Si tratta di una cometa di recentissima scoperta, dato che prima di aprile non si sapeva assolutamente nulla.
La scoprta è avvenuta in modo del tutto casuale lo scorso 11 aprile da parte dell’astronomo Michael Mattiazzo mentre studiava le informazioni raccolte dalla sonda solare Soho (Solar and Heliospheric Observatory), attraverso lo strumento di osservazione Swan (Solar Wind Anisotropies).
Da ciò è derivato il nome della cometa, che si chiama 2020 F8 (SWAN). In base alle ultime osservazioni è emersa una discreta attività, con un accrescimento non da poco della sua luminosità e promette di essere un premio di consolazione non certo banale, dopo la triste fine dell’attesissima cometa Atlas.
SWAN (C/2020 F8) raggiungerà la minima distanza dal nostro pianeta il 13 maggio (pari a circa 84 milioni di chilometri), il cosiddetto perigeo, mentre il perielio (punto di massima vicinanza al Sole) si toccherà il 27 maggio.
Al momento la cometa è visibile solo dall’emisfero australe con il cannocchiale, ma nella seconda parte del mese di maggio dovrebbe raggiungere la magnitudo 3 e divenendo così visibile probabilmente anche ad occhio nudo dall’emisfero boreale.
La cometa si appresta ad attraversare varie costellazioni attraverso i Pesci, l’Ariete e Persefone e Auriga. C’è anche la possibilità che, nell’avvicinamento al Sole, essa possa svanire o disintegrarsi com’è accaduto all’attesissima Atlas. Solo col passare dei giorni ne sapremo di più.