Fine maggio ha riservato talvolta sorprese fredde invernali negli ultimi anni. Quella tra il 23 ed il 25 maggio 2013 è stata una delle ondate di freddo fra le più tardive mai avvenute negli ultimi decenni, che ha colpito principalmente il Nord e parte delle regioni centrali. L’aspetto meteorologico più eclatante fu costituito sicuramente dalle nevicate fuori stagione che interessarono le aree alpine e persino la dorsale settentrionale appenninica a quote a tratti inferiori ai 1000 metri. Non solo l’aria fredda in quota, ma anche l’incisività della perturbazione, attraverso precipitazioni intense, avevano favorito questo drastico abbassamento del livello delle nevicate su livelli del tutto eccezionali, riportando scenari da pieno inverno. Nell’immagine in basso una copiosa nevicata a Colere, sul bergamasco: vera e propria cartolina invernale a soli 1050 metri di altitudine.
Le nevicate si rivelarono d’entità storica persino in Liguria, con eventi completamente insoliti per la fine di maggio. Nell’entroterra tra Genova e Savona, nel versante nord del Massiccio del Beigua, la neve cadde con accumuli sopra gli 850/900 metri, e sopra i 1000 metri sul versante marittimo. Sul Passo del Faiallo, a quota 1060 metri e a precipizio verso la Riviera di Ponente, caddero alcuni centimetri di neve. Non meno eccezionale fu la situazione sull’Appennino di Levante, dove nevicò oltre i 900 metri di quota nelle valli Scrivia, Trebbia e Aveto. Il 25 Maggio 2013, a Genova i 9 gradi furono registrati in mattinata e furono il nuovo record di temperatura minima per la terza decade di maggio, mentre la massima di 13 gradi rappresentò il record di massima più bassa. Sempre alla fine del maggio 2013, persino fra il 30 ed il 31 maggio la neve cadde a bassa quota.