Forse lo sapevamo già, ma ora arrivano le conferme: negli ultimi decenni sono diventate più frequenti le devastanti grandinate nel sud Europa e in particolare sul bacino del Mediterraneo.
La ricerca è stata condotta da un team di studiosi francesi e spagnoli, ricerca che ha portato alla conclusione che le precipitazioni grandinigene sono aumentate in modo esponenziale. Non solo, a quanto parte stanno aumentando le dimensioni della grandine mentre diminuisce la frequenza di grandinate con chicchi di piccole dimensioni.
Per giungere a tali conclusioni è stata studiata la frequenza delle tempeste di grandine in Francia e in Spagna dal 1948 al 2015, osservando soprattutto le condizioni atmosferiche che hanno favorito l’aumento di questo fenomeno meteorologico.
Anche se è noto come la grandine rappresenti un fenomeni irregolare nello spazio e nel tempo – da qui la difficoltà nello studiare la tendenza ultra decennale – i ricercatori hanno studiato la serie di dati raccolti ininterrottamente in Francia. Per far ciò sono stati utilizzati una serie di sensori della rete Anelfa che consentono di registrare la caduta di grandine. Si tratta di oltre 1000 stazioni di rilevamento.
L’effetto del riscaldamento globale sta producendo un maggior numero di temporali potenzialmente grandinigeni, ma la maggior temperatura atmosferica fa sì che al suolo arrivino soltanto i chicchi più grossi (mentre i piccoli si sciolgono prima). Non a caso i dati raccolti confermano una maggior frequenza di grandinate distruttive, mentre diminuiscono quelle con chicchi di diametro contenuto.