CLIMA E METEO: quest’anno l’attività solare è stata particolarmente debole, tanto che, il giorno 14 dicembre, è stato superato il record di numero di giorni annui privi di macchie solari, almeno per l’ultimo secolo.
Tale record apparteneva all’anno 2008 con 268 giorni privi completamente di macchie, mentre quest’anno siamo arrivati già a 269.
Il 2019 è così l’anno con il maggior numero di giorni privi di macchie dopo il 1913, che presentò 311 giorni di sole immacolato.
E’ dall’inizio del Settecento che viene considerato, per valutare il livello di attività solare, il numero di macchie che appaiono sulla superficie del Sole.
Questo numero di macchie è variabile di anno in anno ma segue un ciclo, in media, di 11,4 anni, passando da un numero massimo ad un numero minimo secondo un’oscillazione abbastanza regolare.
Una delle conseguenze di un profondo minimo solare come l’attuale, è la diminuzione delle tempeste solari, flares e brillamenti, i quali avevano il pregio di allontanare nello spazio i pericolosi raggi cosmici che arrivano sulla terra.
Questi raggi cosmici sono particelle ad alta energia che giungono dallo spazio profondo, ed una attività solare sostenuta è in grado di ricacciare tali raggi diminuendo il loro impatto sull’atmosfera terrestre.
Con l’attuale minimo solare, i raggi cosmici hanno subìto un aumento del 13% nell’atmosfera terrestre a partire dal 2015.
Alcuni studi suggeriscono che tali raggi cosmici sono in grado di entrare nei meccanismi di formazione delle nuvole, e quindi in grado di aumentare la nuvolosità totale sulla terra, la quale rifletterebbe nello spazio parte della radiazione solare, permettendo una diminuzione della temperatura globale.
Ma un impatto più immediato lo hanno piloti e assistenti di volo, i quali corrono il rischio di avere una maggiore frequenza di casi di cancro a causa della loro esposizione a livelli più elevati di radiazione, durante i loro voli a circa 10 km di altezza, dove l’atmosfera risulta meno schermata dall’impatto dei raggi cosmici.
Mentre la NASA, l’agenzia spaziale americana, ha previsto un ciclo solare 25 della stessa entità di quello 24, altri studi suggeriscono invece che continuerà la tendenza alla diminuzione dell’attività solare che si è avuta a partire dal ciclo 21, fino ad arrivare a un prossimo ciclo con una intensità inferiore del 50% rispetto a quello precedente.
Tra le curiosità, l’anno 1913 fu caratterizzato da numerosi estremi meteorologici in molte zone della terra, suggerendo una correlazione tra la scarsa attività solare e l’aumento di frequenza dei fenomeni meteorologici eccezionali.