Mentre l’Europa soffre i rigori di un’estrema ondata di gelo, le terre artiche a nord del vecchio continente stanno vivendo una fase di eccezionale mitezza.
A Longyearbyen, nell’arcipelago delle Isole Svalbard, quasi 80° Nord di latitudine, uno dei posti abitati più a nord del pianeta, gli estremi di temperatura di lunedì 26 febbraio 2018 sono stati di +1.3/+4.7°C, ovvero superiori a quelli di gran parte delle città italiane, persino di Roma!
Non si tratta di un record per le isole Svalbard, in quanto quello di febbraio è di +7°C e quello di gennaio di +9.7°C, ma è un dato significativo dell’anomala situazione meteo in atto.
Infatti la retrogressione di correnti artico-russe verso l’Europa, avviene quando un anticiclone dinamico si sposta verso il Nord Atlantico e l’area polare, pompando aria calda di lontana origine subtropicale fino al Polo, scalzando il semipermanente Vortice Polare. E’ tipico pertanto nelle situazioni di forte gelo europeo avere al contrario temperature molto elevate in area polare e nord atlantica.
Anche in Islanda è in atto una fase di straordinario tepore, a Reykjavik gli estremi termici del 26 febbraio sono stati di +6.9/+7.6°C, decisamente superiori non solo a quelli di Roma ma anche a quelli di Napoli e Olbia e la minima del 27 febbraio superiore a quella di Palermo! Reykjavik è in questi giorni una delle capitali più miti d’Europa durante la notte, preceduta soltanto da Lisbona (Portogallo) e La Valletta (Malta).
Va infine annotato come le terre polari stiano soffrendo il Global Warming in maniera molto più marcata rispetto al resto del pianeta. Alle Svalbard negli ultimi 20 anni gli inverni sono stati circa 7°C più caldi rispetto alle medie del periodo 1961/90!
La situazione attuale è dunque eccezionale ma in un contesto di riscaldamento climatico straordinariamente rapido!