Siamo ad Aprile, stiamo entrando nel cuore della primavera e le condizioni meteo sembrano voler cambiare registro. Chiaro che il condizionale è d’obbligo, ma alcuni segnali suggeriscono variazioni importanti.
I modelli matematici di previsione ci fanno vedere, anche nel lungo periodo, una ripresa delle perturbazioni provenienti dall’Oceano Atlantico. Perturbazioni che, almeno in prima istanza, potrebbero avere traiettorie differenti dalle precedenti e nello specifico potrebbero maturare un po’ più a sudovest. Per intenderci, tra la Francia e la Penisola Iberica. Ciò dovrebbe facilitare, come detto in un primo momento, richiami d’aria caldo umida dal nord Africa e le regioni che potrebbero risentire maggiormente di tali azioni sarebbero le Meridionali.
Questo l’impianto circolatorio atteso, chiaramente da monitorare, valutare ed eventualmente modificare. Impianto che fin da questa settimana darà luogo a precipitazioni localmente violente nelle regioni Settentrionali. In effetti uno dei modelli più affidabili nel prevedere entità e distribuzione dei fenomeni, il modello ICON, ci dà un’idea della quantità di piogge – anche neve se consideriamo le Alpi – che cadrà in varie zone del Settentrione.
Si dovrà prestare attenzione soprattutto alla Liguria, all’Alta Toscana, all’alta Lombardia e al Friuli Venezia Giulia. Aree dove gli accumuli potrebbero essere rilevanti, anche perché dobbiamo considerare che il grosso del maltempo dovrebbe verificarsi tra la seconda parte della giornata odierna (in Liguria) e le prossime 24 ore.
Precipitazioni che riusciranno ad estendersi parzialmente sul Centro Italia e in Sardegna, difficilmente al Sud e Sicilia. Ciò perché, lo ripetiamo, l’azione perturbata si esplicherà maggiormente lungo l’asse franco-iberico.