Siamo entrati nell’ultimo mese di primavera, ma il meteo ha riservato una battuta d’arresto della stagione davvero clamoroso, con addirittura il ritorno di scenari tipicamente invernali, specie a livello di configurazione barica.
Una possente colata artica ha determinato un imponente raffreddamento su quasi tutto il Continente. Si è trattato di un evento meteo localmente storico, derivante dall’improvviso collasso del Vortice Polare, a seguito di un riscaldamento in stratosfera, l’ultimo stagionale.
Tralasciando ulteriori tecnicismi, possiamo dire che tale dinamica ha favorito il riversarsi di masse d’aria fredde dalle latitudini artiche fino al Mediterraneo. L’obiettivo è stata l’Europa, anche se il freddo continentale è compensato da caldo altrettanto eccezionale risalito sull’Artico e sulla Groenlandia.
Siamo quindi dinanzi ad un avvio di maggio molto freddo in Europa, con scarti negativi rispetto alla media anche di 5-7 gradi. Il freddo europeo è altresì bilanciato dal caldo sulla regione russa, come possiamo apprezzare dalla mappa relativa alle anomalie termiche dei primi 7 giorni di maggio.
Questa fase così fredda di questa prima parte di maggio si inserisce nell’ambito di una primavera che era stata finora mite, comunque con prevalenti fasi di temperature al di sopra della media. Ricordiamo in particolare i flussi sahariani di fine aprile, che avevano anche portato la sabbia del deserto.
La domanda più comune che ci sentiamo rivolgere è la seguente: fino a quando durerà il freddo? Attualmente le temperature sono in rapido rialzo, ma per il weekend percepiremo di nuovo un calo termico, acuito da ventilazione particolarmente sostenuta.
Le temperature andranno di nuovo sotto la media, ma non avremo certo freddo paragonabile a quello di alcuni giorni fa, nemmeno sul comparto europeo. Tuttavia, sembra probabile che maggio per il momento prosegua con questa fase fresca e con alterne vicende perturbate, per le ulteriori ripercussioni di quanto avvenuto in stratosfera.