Dando uno sguardo al meteo a lungo termine, possiamo notare un fatto importante: dopo un mese e mezzo con anomalie di geopotenziale molto marcate su Europa occidentale, dalla settimana prossima si potrebbe aprire una buca di potenziale sul Mediterraneo Occidentale.
Questo fatto di per sé è molto importante, poiché starebbe a significare la ripresa di fronti perturbati su quelle aree rimaste troppo a lungo a secco.
Immagini proposta è un multimodel, ovvero un mix di diversi modelli, per il giorno 23 gennaio: è una data scelta senza il presupposto che diventi effettivamente realtà, ma evidenzia il fatto che una tal anomalia barica sul Mediterraneo Occidentale non succedeva da inizio novembre, ovvero quel periodo dove ci sono state tantissime precipitazioni sull’Italia e in genere sull’Europa occidentale.
Oltretutto, questa volta siamo nel periodo più freddo dell’anno, quindi sarebbe molto probabile che la quota neve sia molto bassa: rammentiamo come sempre (e a maggior ragione in questo caso) che questa NON è una previsione, ma solo una tendenza su larga scala.
Non possiamo assolutamente dire fra 7 o 8 giorni dove pioverà o dove nevicherà, ma possiamo anticipatamente sostenere che si aprirebbe una fase meteo perturbata su buona parte di quelle aree rimaste a secco un mese e mezzo.
Ci auguriamo che sia effettivamente così, poiché le precipitazioni invernali sono molto importanti per le scorte idriche In vista dell’estate: dato che quest’ultima stagione sta diventando sempre più calda e secca, è fondamentale che le stagioni precedenti, ovvero inverno e primavera, non abbiano periodi troppo siccitosi, ma anzi possano favorire piogge e nevicate diffuse, in modo tale da garantire umidità nei terreni, scorte di neve e idriche per l’agricoltura e per gli usi nobili.