Quello di sei anni fa risultò essere un marzo eccezionalmente freddo, addirittura uno più rigidi degli ultimi decenni se si considera un’ampia parte dell’Europa. Il clima invernale di quell’inizio primavera derivò da un notevole stratwarming invernale.
Quest’anno, invece, nonostante lo stratwarming non abbiamo a che fare, per il momento, con un avvio di marzo così freddo, tutt’altro. Le tardive ondate di freddo sono comunque una normale consuetudine anche in Italia e quindi gli sbalzi termici non devono proprio sorprendere.
Gli episodi di freddo invernale marzolino possono giungere anche alla conclusione d’inverni anonimi o decisamente miti, come accadde ad esempio nella stagione invernale 2006/2007, con una notevole incursione artica proprio in avvio di terza decade di marzo.
E’ quindi del tutto normale avere a che fare in questo periodo con incursioni fredde artiche, capaci di portare nevicate fino a quote notevolmente basse: accade sovente e uno degli ultimi episodi importanti avvenne a metà marzo di 6 anni fa.
Come già evidenziato questo evento avvenne in un mese caratterizzato comunque da clima freddo. Il 15 marzo 2013 una veloce ma forte irruzione artica, aveva portato la neve a quote molto basse collinari su tutto il Centro-Sud e le Isole Maggiori.
Fra le zone più colpite l’Abruzzo, con le nevicate fino a ridosso della pianura. Nella foto vediamo Lanciano, poco sotto i 300 metri, come appariva ben imbiancata. Nevicò bene con accumulo fin dai 400 metri persino in Sardegna. Poi alla neve seguirono le gelate, come sempre dannose in primavera.