Arriva la grande svolta meteo, dopo un febbraio dominato in modo allucinante da un anticiclone di blocco che ha messo sotto scacco gran parte d’Europa. L’alta pressione è stata a più riprese alimentata da rimonte d’aria calda sub-tropicale.
Si sono così create le condizioni per un clima assolutamente anomalo, con temperature arrivate su livelli davvero record, mai visti prima a febbraio. Ci riferiamo a quanto accaduto in Francia, sul Regno Unito, ma anche su altre zone d’Europa dal Belgio all’Olanda e fino alla Svezia.
Basti pensare che la temperatura, in alcune località, è arrivata a toccare dei valori che normalmente si dovrebbero toccare in estate. Anche l’Italia ha risentito di questo caldo, specie le regioni settentrionali e quelle centrali.
Si tratta di un caldo persistente, che si protrae da metà febbraio. In tanti hanno parlato di primavera anticipata, ma quanto avvenuto ha in realtà poco a che fare con la stagione primaverile. Quello che abbiamo avuto è meteo estremo, con il blocco totale della circolazione oceanica.
Quest’incredibile anomalia si avvia finalmente a ridimensionarsi e quindi ritroveremo un po’ di normalità, in coincidenza proprio dell’inizio di marzo. Un fronte riuscirà a spingersi fin sull’Italia, ma non riuscirà a dispiegarsi chissà quali effetti.
Ciò che è più importante è il fatto che avremo un cambiamento di circolazione a livello europeo, con l’anticiclone ricacciato verso sud e non più far da blocco alla circolazione atlantica. Le perturbazioni torneranno protagoniste in Europa e a tratti avranno modo di giungere anche verso l’Italia.
La prima decade di marzo riporta quindi un po’ di normalità, con la ripresa delle perturbazioni e di un tipo di tempo variabile. Eh sì, le perturbazioni sono una caratteristica classica del mutevole tempo di primavera. Questa stagione intermedia non è fatta solo di bel tempo e tepore, tutt’altro.
Nessuna sorpresa se più avanti dovessero tornare anche eventuali ondate di freddo. Il vero inverno sembra finito, ma i colpi di coda di freddo tardivo, talvolta associati a neve a bassa quota, sono assolutamente normali nel corso della primavera a marzo, ma talvolta anche ad aprile.