Marzo è “pazzerello”, si sa. Pazzerello perché capace di tenere su abiti invernali e capace di sbalzi meteo impressionanti.
A titolo di curiosità, perché di curiosità trattasi vista la distanza temporale che ci separa dal nuovo mese, abbiamo dato un’occhiata a varie e autorevoli proiezioni climatiche. Proiezioni di modelli ad hoc nel costruire tendenze a lungo termine, proiezioni che ovviamente possono darci un’idea di massima ma nulla più. Sappiamo fin troppo bene che certi trend, giorno dopo giorno, vengono letteralmente stravolti.
Ciò premesso, noi abbiamo la nostra idea che bene o male va a confutare alcune emissioni. Riteniamo plausibile una prima decade mensile tutt’altro che primaverile – rammentiamoci che il 1° marzo esordirà ufficialmente, per convenzione, la primavera meteorologica – segnata da ondate di maltempo piuttosto incisive anche in termini di neve.
Non chiedeteci le quote. Neppure le temperature. Possiamo aggiungere qualche spunto di riflessione sulla base di quel che è successo e di quel che sta accadendo all’atmosfera. Perché dopo il forte riscaldamento stratosferico, con conseguente split del vortice polare, ad alta quota stiamo assistendo al ricompattamento del vortice stesso. Per il momento non sarà in grado di condizionare i piani atmosferici inferiori, la troposfera per intenderci, perché qui si percepiscono le residue “pulsazioni” di tutto l’ambaradan pregresso.
Avere un Vortice Polare stratosferico forte significa indice AO positivo e quindi maggiori probabilità di rimonte anticicloniche alle medie latitudini. Non sempre, intendiamoci, perché oltre all’indice AO vi sono tutta un’altra serie di elementi che debbono predisporsi in tal senso (ad esempio le anomalie termiche oceaniche, la convezione tropicale e quant’altro).
Non vogliamo apparire troppo tecnici, vogliamo soltanto portare a casa il risultato. Ricapitolando, la seconda metà di febbraio potrebbe proporci un’azione continentale importante e forse persino duratura, mentre la prima parte di marzo – probabilmente la prima decade – potrebbe mostrarci dinamicità settentrionali e quindi affondi d’aria fredda o dal nord Atlantico o dall’Artico.