Siamo ormai dinanzi all’indebolimento dell’anticiclone responsabile di una parentesi di meteo stabile, con clima da piena primavera. Una perturbazione atlantica è causa di un progressivo peggioramento a partire dal Nord Italia nel corso della giornata di oggi, domenica 17 marzo.
La parte avanzata del sistema perturbato stavolta dovrebbe causare delle precipitazioni a partire dalle Alpi Occidentali, Liguria ed Alto Piemonte. Poi dalla sera/notte di domenica i fenomeni si dovrebbero estendere verso est, in intensificazione, verso Lombardia e Triveneto.
Ci sarà occasione per nuove nevicate in montagna sulle Alpi, a quote inizialmente elevate e poi più basse per l’arrivo d’aria più fredda dall’Europa Settentrionale. La neve cadrà dapprima oltre i 1600/1800 metri, ma nella notte tra domenica e lunedì la quota neve crollerà fin verso i 1000 metri sui settori centrali alpini.
Lunedì le nevicate, più copiose, si sposteranno sull’Arco Alpino orientale: la neve cadrà inizialmente dai 1200 metri, ma con quota neve in abbassamento attorno agli 800 metri sui settori alpini orientali e confini altoatesini, con sconfinamenti temporanei anche a livelli inferiori.
Attesi accumuli di oltre 20/30 centimetri sulle Alpi Orientali al di sopra dei 1500 metri, laddove le precipitazioni saranno più abbondanti. A cavallo tra lunedì e martedì un deciso raffreddamento favorirà il ritorno di nevicate anche su parte dell’Appennino Centro-Settentrionale.
Tra pomeriggio e sera di lunedì fiocchi di neve fin verso i 1000 metri si avranno su Appennino Tosco-Emiliano, ma con fenomeni in attenuazione. La neve interesserà anche i rilievi romagnoli e l’entroterra marchigiano settentrionale, a partire dai 1000/1200 metri, ma con sconfinamenti più in basso.
Da martedì le nevicate interesseranno anche i rilievi dell’Appennino Centrale, attorno ai 1000 metri, specie sui versanti adriatici tra Marche ed Abruzzo. Neve è attesa anche sul Gennargentu in Sardegna e a quote un po’ più elevate verso il Sud Appennino, ben oltre i 1500 metri solo tra Calabria e Sicilia.