POSSIBILE EVOLUZIONE METEO FINO AL 30 DICEMBRE
Se è vero che la parola d’ordine degli ultimi 2 mesi è dinamicità, ecco che allora non dobbiamo stupirci dei possenti sbalzi termici che potrebbero realizzarsi tra Natale e Capodanno.
L’evoluzione meteo climatica è alquanto turbolenta, turbolenze che derivano da quei complessi meccanismi termodinamici atmosferici che rischiano di farci passare in men che non si dica dalla mitezza natalizia al gelo d’inizio 2020.
A dir la verità vi sono ampi margini di manovra, nel senso che i modelli matematici di previsione stanno ancora cercando di inquadrare una situazione non di facile lettura. Non è da escludere, quindi, che già a Natale possa intervenire un cambiamento quale antipasto dei grandi movimenti invernali successivi. Movimenti che contemplano, lo ripetiamo, l’avanzata del gelo siberiano verso l’Europa e il Mediterraneo.
IL METEO A BREVE TERMINE
La tregua anticiclonica sta terminando. Su alcune regioni in realtà è già finita, ovvero al Nordovest e sull’arco alpino. Il flusso umido meridionale ha portato un aumento della nuvolosità e le prime precipitazioni, localmente insistenti. Il tutto, come ben saprete, a causa dell’affondo depressionario iberico e il conseguente approfondimento di un vortice ciclonico in prossimità della Sardegna.
Vortice che porterà maltempo localmente intenso, ma non su tutte le regioni. Vortice che aprirà nuovamente una lacuna barica all’interno della quale si inserirà una seconda perturbazione che nel corso del weekend prenatalizio porterà un peggioramento altrettanto rilevante.
Trattandosi di perturbazione proveniente da ovest e diretta verso est – traiettoria tipica delle perturbazioni atlantiche – avremo un maggiore coinvolgimento dei settori occidentali del nostro paese.
NATALE E SANTO STEFANO
Le ultimissime proiezioni modellistiche indicano una temporanea rimonta anticiclonica, anche stavolta di matrice nord africana e in quanto tale destinata a portarci un consistente aumento delle temperature. Ipotesi confermata tanto dall’americano GFS quanto dall’europeo ECMWF, pur con differenze che potrebbero rivelarsi importanti.
Nel primo caso il coinvolgimento dell’Italia risulterebbe molto più vivace, nel secondo la struttura anticiclonica resteranno un po’ defilata a ovest mentre sui Balcani giungerebbe aria molto fredda da nord. Il gradiente barico che andrebbe a crearsi porterebbe vento, pur in uno scenario prevalentemente soleggiato specie nelle regioni di ponente.
Ma come detto in apertura non escludiamo che le grandi manovre invernali comincino già a Natale, per questo motivo non possiamo ancora escludere delle sorprese.
GELO SEMPRE PIU’ PROBABILE
Nel corso della mattinata avremo modo di approfondire l’argomento, ma quanto scritto 24 ore fa non ha subito sostanziali variazioni. Lo sviluppo di un Anticiclone scandinavo favorirà lo scivolamento di una massa d’aria gelida verso sudovest, direzione Europa centro orientale.
Qualora l’Alta delle Azzorre dovesse effettivamente congiungersi con quella scandinava, ecco che l’aria gelida avrebbe modo di insinuarsi sul Mediterraneo centro orientale e quindi anche in Italia. A quel punto, verso fine anno, le condizioni muterebbero in modo eclatante orientandosi su frequenze fortemente invernali. Superfluo dirvi che se tale evoluzione trovasse riscontro nei fatti potremmo attenderci nevicate a bassissima quota un po’ su tutte le nostre regioni.
IN CONCLUSIONE
Inverno che sta per partire e sarà una partenza in quinta marcia, al di là degli effetti che si manifesteranno qui da noi. Si stanno gettando le basi per una stagione davvero importante, una stagione che potrebbe assumere il sapore degli inverno vecchio stile.
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