POSSIBILE EVOLUZIONE METEO FINO AL 22 GENNAIO
Strada tracciata? E’ presto per cantare vittoria, certo è che i modelli matematici di previsione da alcuni giorni a questa parte stanno dipingendo scenari meteo climatici decisamente invernali.
La data di riferimento è sempre quella, ovvero il 20 gennaio o giù di lì. In realtà il cambiamento, a livello di collocazione barica continentale, dovrebbe iniziare a cambiare attorno a metà mese e nello specifico potremmo assistere a un graduale spostamento dei massimi dell’Alta Pressione verso le Azzorre.
Un posizionamento sicuramente più naturale e che prelude all’allungo lungo i meridiani della struttura anticiclonica. In effetti è proprio il movimento che viene indicato da alcuni centri di calcolo, il ché ovviamente si tradurrebbe in impulsi d’aria fredda – vere e proprie irruzioni con tanto di vortici ciclonici – in direzione del Mediterraneo.
IL METEO A BREVE TERMINE
Durante il weekend avremo condizioni meteo non dissimili dalle attuali, eccezion fatta per qualche disturbo tra le due Isole Maggiori e l’estremo Sud dell’Italia.
Disturbi derivanti da quella piccola depressione in quota transitata i giorni scorsi ma che affondando sul nord Africa ha trovato carburante necessario – in forma di calore e umidità – per rimanere in vita ed espandersi. Espansione che proseguirà nel fine settimana e le maglie cicloniche si estenderanno parzialmente verso le aree succitate laddove non escludiamo la possibilità di qualche scroscio di pioggia.
Nelle altre regioni, in particolare al Nord Italia, persisterà l’Alta Pressione. Ciò vuol dire stabilità atmosferica, quindi nebbie, smog e freddo da inversione (con conseguenti gelate notturne).
L’INVERNO CI RIPROVA O MEGLIO, CI PROVA
Torniamo all’argomento di partenza, ovvero ai possibili cambiamenti attorno al 20 gennaio. In effetti lo spostamento dei massimi dell’Alta Pressione – non più sull’Europa occidentale ma più a ovest – dovrebbe offrire varchi importanti almeno per il ritorno delle perturbazioni.
Ma a quanto pare il movimento non si limiterà con il solo spostamento del fulcro principale, difatti una volta sulle Azzorre potremmo assistere all’elevazione verso nord – direzione Isole Britanniche – con conseguente irruzione fredda verso il Mediterraneo.
Si tratterebbe di freddo artico, capace di innescare l’approfondimento di un vortice ciclonico foriero di maltempo. Con le basse temperature potrebbero verificarsi nevicate a bassa o bassissima quota, ma qui stiamo già entrando nei dettagli e capite bene che vista la distanza temporale è un gioco al massacro. Prima si dovrà portare a casa la dinamica, poi si valuterà il risultato finale.
CAMBIA TUTTO?
Lo step indicato pocanzi potrebbe rappresentare un punto di svolta della stagione invernale. Lo ripetiamo, ora o mai più. Il Vortice Polare, lo ripetiamo, si è rafforzato enormemente e sta provando a condizionare pesantemente l’intera colonna atmosferica. Ma a quanto pare abbiamo ancora qualche asso nella manica, capace eventualmente di far saltare il banco.
Il condizionamento potrebbe non andare in porto e se ciò accadesse attenzione alle sorprese, ovvero alla possibile destrutturazione del Vortice stesso. Si tornerebbe a parlare di split e quant’altro, ovvero di dinamiche che se confermate potrebbero aprire la strada a una seconda parte di stagione estremamente propizia o quanto meno ricca di spunti di discussione.
IN CONCLUSIONE
La nostra opinione è che possa effettivamente accadere qualcosa d’importante, a prescindere dal condizionamento o meno del Vortice Polare potrebbero esserci comunque degli episodi invernali importanti a partire proprio dal 20 di gennaio.
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