POSSIBILE EVOLUZIONE METEO FINO AL 10 FEBBRAIO
I segnali provenienti dai modelli matematici di previsione, segnali inerenti un cambiamento importante del quadro meteo climatico, appaiono contrastanti.
Stamattina abbiamo differenze importanti tra il modello americano GFS e l’europeo ECMWF, col primo che vede sì un tentativo di irruzione artica ma con traiettoria a noi non favorevole, mentre l’europeo continua a sostenere un’irruzione dritta sulle nostre regioni.
Sarà un bivio importante, perché nel primo caso assistiamo a una nuova accelerazione del Vortice Polare attorno al 10 febbraio e ciò significherebbe ancora Alta Pressione, mentre nel secondo caso resta aperto quello spiraglio che potrebbe condurci verso un cambio di marcia della stagione invernale.
IL METEO A BREVE TERMINE
La settimana atlantica, giunta ormai al giro di boa, prosegue. L’imponente depressione oceanica, che sta spazzando l’Europa occidentale e settentrionale, continuerà a sostenere un flusso zonale piuttosto vigoroso e in grado di espandersi parzialmente verso il Mediterraneo.
Avremo condizioni di variabilità atmosferica, con passaggi nuvolosi specie sui settori occidentali del nostro paese laddove non è esclusa qualche sporadica precipitazione.
Fenomeni più consistenti, ovvero nevicate, sono previsti sulle Alpi e in particolare sui settori ovest e confinali dove gli accumuli nevosi potranno risultare imponenti. Ma stiamo vivendo un contesto meteo climatico autunnale, quindi non consono al periodo in essere e peraltro è ampiamente confermata la rimonta anticiclonica nel primo weekend di febbraio.
ASSAGGIO DI PRIMAVERA
Dobbiamo necessariamente soffermarci un attimo sul periodo anticiclonico che caratterizzerà i primi di febbraio perché non si tratterà di un semplice Anticiclone bensì della temibile struttura nord africana.
Oltre alla stabilità atmosferica, che sarà molto marcata, avremo anche un forte rialzo delle temperature che si farà sentire un po’ dappertutto e soprattutto in quota. Le proiezioni termiche confermano valori abbondantemente al di sopra delle medie climatiche di riferimento, il ché significa un vero e proprio assaggio di primavera.
Non dovrebbe durare troppo, diciamo 3-4 giorni al massimo, difatti attorno al 5-6 febbraio potrebbe già intervenire qualche cambiamento importante destinato ad aprire la diatriba modellistica che abbiamo descritto in apertura di articolo.
INVERNO, ULTIME CHANCE
Inutile girarci attorno, le discordanze modellistiche ci pongono davanti all’ennesimo bivio stagionale. O si andrà incontro a un cambiamento repentino, oppure rischiamo di dover rimandare le dinamiche invernale oltre metà febbraio.
Come detto il modello americano GFS scommette su un tentativo d’irruzione destinato alla Penisola Iberica, laddove andrebbe a isolarsi un vortice ciclonico secondario i cui effetti potrebbero comunque estendersi anche sul nostro Paese. Dopodiché avverrebbe una rapida ricucitura anticiclonica, che come detto potrebbe traghettarci a metà mese.
Il modello Europeo ECMWF resta più possibilista circa l’irruzione artica diretta sulle nostre regioni, a quel punto gli scenari potrebbero diventare assai più interessanti e proporci manovre invernali più consistenti nella seconda metà del mese.
IN CONCLUSIONE
Insomma, si rischia che l’inverno possa giungere a conclusione senza colpo ferire ma a quel punto ci si dovrebbe realmente preoccupare per l’andamento primaverile in quanto rischierebbe seriamente di porci davanti a un Inverno tardivo.
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