Le condizioni meteo stanno per cambiare su buona parte d’Italia, infatti sta raggiungendo il nostro Paese una perturbazione proveniente dalla Francia, seguita d’aria fredda di origine artico polare. La perturbazione darà origine a una fase di maltempo abbastanza acuta, che si dovrebbe presentare con particolare rilevanza su parte delle regioni settentrionali, le regioni adriatiche e a macchia di leopardo al Sud Italia e la Sicilia.
La burrasca di fine estate è un fenomeno atmosferico normalissimo, sarebbe anomalo se non ci fosse. Comunque, l’intensità dei fenomeni potrebbe risultare ingente, con la possibilità di temporali molto forti, di violentissime raffiche di vento, rovesci di pioggia torrenziale ed anche occasionali grandinate.
Le aree più colpite dalla fase di maltempo vedranno anche un severo abbassamento della temperatura, probabilmente anche di 10-15°C in meno.
A causa del forte abbassamento della temperatura, sulle Alpi oltre 2000 metri potrebbe cadere la neve. Un fenomeno atmosferico che non ha caratteristiche di eccezionalità. In passato la neve è caduta sotto i 2000 metri ben più di una volta.
Chiederete, come mai tutta questa enfasi per il cambiamento?
Praticamente sono mesi che la temperatura si mantiene superiore alla media nelle regioni centrosettentrionali, questo se si fa eccezione di un breve intervallo che ci fu a luglio, quando i valori termici si portarono prossimi alla norma. Ma l’Estate 2018 per le regioni centrosettentrionali sarà classificata molto calda, pertanto il cambiamento che si verificherà, sarà particolarmente vistoso se raffrontato alle condizioni meteo preesistenti.
Va poi detto che i modelli matematici di previsione prospettano precipitazioni di una certa rilevanza in alcune aree del settore centro orientale del Nord, compatibili anche col nubifragio. Ciò perché l’irrompere dell’aria fredda darà genesi a nubi temporalesche imponenti e foriere di burrasche.
Un altro fenomeno atmosferico che si verificherà col cambiamento del tempo sarà il vento.
Una burrasca di vento e attesa dal Golfo del Leone verso la Sardegna: è il Maestrale.
Una sfuriata di vento da nord-est e attesa sull’alto Adriatico, e interesserà convento medio sino a 50 km orari e raffiche anche a 100, la zona di Trieste: è la Bora, vento che non porta solo il gelo d’Inverno.
Insomma, vi abbiamo elencato una serie di fenomeni atmosferici che sono abbastanza rilevanti, ed è per tale motivo che questa perturbazione è stata denominata, giornalisticamente parlando, come apportatrice di burrasca.
Ci teniamo anche a sottolineare che l’Italia non sarà interessata da alcun ciclone, da alcuna situazione straordinaria o mai vista. Si formerà un’area di bassa pressione, questo si, detta in meteorologia area ciclonica, da non confondere con gli uragani.
La perturbazione scalfirà appena il bel tempo che sta tornando nelle regioni tirreniche, e ancor meno la Sardegna, dove sparirà l’instabilità atmosferica che ha generato per vari pomeriggi forti temporali. In quest’area d’Italia, un antro cambiamento sarà il calo del tasso di umidità e un aumento della ventilazione, che daranno al caldo connotati più sopportabile di quelli vissuti in precedenza, interrotti comunque dai temporali.
Dopo il transito della perturbazione, sabato interesserà il Nord, domenica il centro sud Adriatico, e attesa la rimonta dell’Alta Pressione, con il ritono anche del caldo, perché l’Estate 2018 non finisce qui.
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