E’ vero, in questi giorni le condizioni meteo sono decisamente invernali.
Fa freddo, freddo che si è spinto alle basse quote grazie anche alle precipitazioni che talvolta sono risultate abbondanti e proprio l’abbondanza ha fatto si che l’aria fredda artica potesse trasferirsi al suolo. Questa è proprio la caratteristica fondamentale delle masse artiche: molto fredde in quota, meno al suolo. Affinché possano raggiungere i bassi strati v’è necessità dei fenomeni, a quel punto le temperature possono calare repentinamente e l’acqua tramutarsi in neve.
Ma sappiate che il gelo in arrivo è ben altra cosa. Il gelo siberiano è gelo perché ha modo – nelle sterminate steppe asiatiche – di stratificarsi al suolo. Così diventa pesante, appiccicoso, non ha certo bisogno di precipitazioni per trasferirsi verso il basso.
Questo per dirvi cosa? Beh, che a partire da domenica non appena entreranno i primi sbuffi gelidi da est ce ne accorgeremo. E ce ne accorgeremo soprattutto nei primi giorni della prossima settimana, allorquando le temperature crolleranno e avremo presumibilmente frequenti puntate sotto lo zero anche durante il giorno. Ovviamente non ovunque, magari non al Sud e sulle centrali tirreniche, ma fidatevi che farà mooolto freddo…
Superfluo dirvi che nevicherà e nevicherà soprattutto in quelle aree esposte al cosiddetto fenomeno da “stau”: ovvero l’aria fredda incontra i rilievi, risale i pendii, condensa e scarica precipitazioni – nevose – sui versanti sopravento. Poi ci sono i mari, che potrebbero innescare instabilità a causa dell’evidente contrasto tra l’aria gelida e le più miti temperature marine.
Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per sostenere che questo sì, sarà il vero freddo. Anzi, il vero gelo. Poi sulla durata ragioneremo a partire da domenica, perché è vero che potrebbe risultare una toccata e fuga ma è altrettanto vero che potrebbe durare più del previsto.