L’attuale contesto meteo instabile, derivante da infiltrazioni d’aria fresca in quota in seno a blandi vortici ciclonici, va però a braccetto con temperature che si mantengono ancora elevate da piena estate, ben al di sopra della norma stagionale.
Questo scenario proseguirà pressoché invariato per il resto della settimana. Ritroveremo ancora il Mediterraneo Centrale preda di ulteriori infiltrazioni instabili all’interno di un fragile anticiclone, ma con presenza di caldo ed afa nei bassi strati a dominare sull’intera Penisola.
Sembra una tipica fase di fine estate ed in effetti probabilmente sarà così. L’anticiclone verrà infatti messo decisamente a dura prova solamente dai primi giorni della prossima settimana, quando saremo peraltro entrati a pieno titolo nell’autunno meteorologico.
Tale cambio stagionale, che per convenzione avviene tutti gli anni il primo giorno di settembre, potrebbe stavolta coincidere con un più sostanziale cambio atmosferico. La relativa lacuna barica sul Mediterraneo fungerà infatti da calamita per il flusso perturbato nord-atlantico.
Le proiezioni meteo avvalorano la tesi di una possibile svolta dal 2-3 settembre, con l’abbassamento di latitudine del flusso d’aria fresca e l’affondo di una saccatura verso il Mediterraneo Centrale che sortirà i suoi effetti, nonostante il tentativo di opposizione del campo anticiclonico.
Ne conseguirebbe un peggioramento del tempo più deciso, a partire proprio dal Settentrione a cui seguirà una marcata flessione delle temperature. Quest’ultimo potrebbe essere l’evento più significativo, portando quel sospirato diffuso break che determinerebbe l’inevitabile definitivo declino della lunga estate 2019.
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