Ma davvero accadrà ciò che si vede nelle varie mappe di previsione meteo? Davvero piomberemo in Inverno all’inizio della Primavera astronomica?
Forse sì, forse stavolta andrà veramente come ipotizzano i centri di calcolo internazionali. La Primavera verrà letteralmente cancellata, ovviamente temporaneamente. Al suo posto l’Inverno, sorprendentemente redivivo e voglioso di rivincita. E’ stato al tappeto sinora, ma evidentemente non era stato messo KO e proverà a prendersi l’ultima ripresa.
Parliamo di meteo “sconvolto” ed è proprio così. Sapete cosa succederà? Che la normale circolazione atmosferica, quella zonale o oceanica che dir si voglia (da ovest verso est) verrà bloccata. Il blocco del flusso umido oceanico comporta solitamente alle irruzioni più fredde della stagione invernale, siano esse artiche siano esse continentali.
Perché le irruzioni possano raggiungerci abbiamo necessità di un’Alta Pressione di blocco disposta in un certo modo e se date un’occhiata ai vari modelli potrete evincere voi stessi il buon posizionamento anticiclonico.
Affinché possa verificarsi un reale coinvolgimento dell’Italia chi è desideroso di un po’ di neve dovrà sperare nella tenuta del ponte e che quindi non venga reciso in corrispondenza della Penisola Iberica. Se dovesse perdere le fondamenta, si andrebbe verso l’isolamento di una cellula altopressoria e a quel punto l’irruzione potrebbe intraprendere una via più settentrionale.
L’aria in arrivo potrebbe essere molto fredda, proveniente dall’Artico russo e in parte continentalizzata dal transito sull’Europa orientale. A voler essere più precisi dobbiamo parlare di un nucleo di aria fredda, che potrebbe piombare nel Mediterraneo come una furia.
Ricordiamoci che non siamo più nel cuore dell’Inverno, siamo già in Primavera e i contrasti termici potrebbero scatenare un putiferio.
Potrebbero verificarsi temporali nevosi, capaci di portare accumuli di neve importanti. Stiamo parlando di accumuli a bassissima quota, addirittura fino in pianura! Poi la grandine, poi le piogge. Si tratterebbe di un mastodontico colpo di coda dell’Inverno, uno di quei colpi di coda ampiamente documentati in letteratura ma sul quale quasi nessuno avrebbe scommesso un euro.