Siamo alle prese con uno scombussolamento meteo ad ampio respiro, con riflessi in molte parti del Continente e non solo in Italia. La grande circolazione a livello europeo sembra essersi sbloccata, dopo il lungo periodo d’anticiclone incontrastato fra Atlantico e nazioni europee occidentali.
La saccatura nord-atlantica, che si appresta a sprofondare sul Mediterraneo Occidentale dopo aver attraversato le nazioni dell’Ovest Europa, è coadiuvata al suo interno da aria molto fredda in quota d’estrazione polare marittima.
Il blocco d’aria molto fredda si trova attualmente tra Isole Britanniche e Francia, dove ritroviamo termiche davvero rigide, fino a -30/35 gradi a circa 5200/5300 metri d’altezza. Tale presenza così fredda in quota si unisce alla forte instabilità ed al maltempo.
Le precipitazioni costituiscono il presupposto essenziale per rovesciare verso il basso l’aria fredda d’estrazione polare marittima, tipicamente molto fredda in alta quota. Quando le precipitazioni sono intense, la neve riesce a spingersi molto in basso, anche ben sotto il livello dello zero termico.
Questo è quello che sta accadendo già sui versanti alpini svizzeri e francesi. In particolare, sul massiccio del Giura, a seguito dell’intensificarsi delle precipitazioni, il limite delle nevicate si è localmente portato in collina nelle ultime ore, fino attorno ai 500 metri.
In considerazione dell’avanzata verso est del blocco d’aria fredda, sorprese bianche a quote interessanti potrebbero verificarsi, entro giovedì, anche sui versanti alpini italiani. Intanto nevicate a quote basse collinari si registrano anche in Inghilterra, con imbiancate sugli altipiani della Cornovaglia fin sotto i 400 metri.