Vi diamo un consiglio, lasciate stare le mappe. Non guardatele, vi verrebbe il mal di testa. Su, poi giù, poi ancora su, poi di nuovo giù. Questo, in sintesi, il trend meteo della prima settimana di giugno.
Per alcuni giorni sembrava potesse cambiare qualcosa, sembrava che l’Estate potesse manifestarsi sin da fine maggio invece nulla. Ci siamo illusi, probabilmente vi siete illusi, ma siamo tornati rapidamente con i piedi per terra. Perché poi è ricambiato tutto, ancora, per l’ennesima volta.
Siamo passati da possibili ceffoni dell’Alta Pressione dell’Africa a schiaffoni d’aria fresca. Siamo passati dalle prime ondate di caldo, eventuali ovviamente, alle rinfrescate. Come se non bastasse tutto il freddo che ha fatto sinora. Magari non basta, chi lo sa, magari a febbraio e marzo le temperature sono state così alte che dovevamo aspettarci anomalie di questa natura.
Ma non c’è nulla di scritto, almeno per ora. Sappiamo fin troppo bene che potremo tirare le somme nel momento in cui i modelli di previsione concorderanno nel seguire un’unica strada. A quel punto potremo sciogliere la prognosi, a quel punto potremo dirvi se l’Estate prenderà il sopravvento o se dovrà chinare la testa difronte allo strapotere delle perturbazioni.
E’ per questo semplice motivo che la risposta alla domanda del titolo non può essere che una: ni. Ni come sinomino d’incertezza, ni come sinomino di dinamicità. Quella dinamicità primaverile che non vuole abdicare tanto facilmente. Dopo averci conquistato con enorme fatica, spodestando Alte Pressioni che sembravano destinate ad accompagnarci a lungo, non se ne andrà via come se niente fosse.
In realtà qualche accenno d’Estate lo si intravede ma non basta. Non è sufficiente a decretare l’arrivo della bella stagione. E se avessero ragione gli americani? Se avessero ragione loro, nel dirci che per l’Italia sarà un’Estate all’insegna della normalità?
La normalità è un concetto che non conosciamo più, o quasi. Quindi ci sembra strano leggere quella parola. Ma se così fosse la bella, docile Estate mediterranea non potrebbe far altro che allietare i prossimi 3 mesi. Sarebbe una conquista enorme, magari in un contesto di anomalie diffuse a spasso per l’Europa. Chissà che stavolta non tocchi ad altri patire il caldo furioso mentre noi ce ne staremo là, sdraiati in spiaggia a goderci le meritate vacanze.