Gennaio 2019, a livello di meteo mondiale, è stato caratterizzato da scenari a dir poco estremi. In grande evidenza l’eccezionale ondata di gelo che ha colpito il Nord America, con temperature piombate su livelli straordinari fino a picchi glaciali prossimi ai -50 gradi.
L’inverno non è certo mancato in Europa con continue discese di aria artica che hanno determinato un mese più freddo del normale. Dall’altra parte del mondo, all’opposto il mese di gennaio in Australia è stato invece il più caldo della storia da quando esistono le rilevazioni.
Naturalmente da queste parti siamo in piena estate e si è trattato di un’estate a dir poco eccezionale. La temperatura media mensile di gennaio ha superato in tutte le zone i 30 gradi ed è la prima volta che avviene nella storia, secondo l’Ufficio di Governo australiano della meteorologia.
L’ondata di caldo così estrema ha ucciso milioni di animali, provocato numerosi incendi e messo a dura prova la resistenza dei residenti. Nel Territorio del Nord, i corpi di decine e decine di cavalli selvaggi sono stati trovati disseminati lungo una pozza d’acqua ormai essiccata.
Negli stati di Victoria, Nuovo Galles del Sud e Queensland, a causa del caldo estremo sono morte oltre 30.000 volpi volanti, una specie di pipistrelli di grandi dimensioni. E nel bacino del Murray-Darling River, nel sud-est dell’Australia, circa un milione di pesci è morto a causa del caldo eccessivo e del poco ossigeno.
I picchi di temperatura massima si sono avvicinati ai 50 gradi nella parte sud dell’Australia e ora dopo il caldo estremo si stanno verificando delle alluvioni. Quest’estate ha superato di gran lunga i precedenti record del 2013, considerata fino a oggi la peggiore stagione nella storia australiana.