In alcuni nostri articoli abbiamo parlato delle anomalie meteo climatiche di questa prima metà di gennaio: alcuni lettori sono rimasti stupiti, poiché è un periodo dove comunque può fare anche piuttosto freddo.
Soprattutto al mattino, infatti, le temperature sono molto basse e vi sono diffuse gelate: ciò fa emergere l’idea errata che siamo in pieno inverno, o meglio che inverno voglia dire utilizzare giubbotti pesanti, a prescindere.
Il problema è che per analizzare le anomalie meteo climatiche NON si può fare riferimento alle proprie sensazioni, ma dobbiamo esclusivamente utilizzare dei DATI SCIENTIFICI.
Ad esempio, un abitante della Pianura Padana sicuramente dirà che è pieno inverno, con fitte nebbie che perdurano durante il giorno e che invocano un clima decisamente freddo in tale area: ciò si può verificare grazie al noto fenomeno meteo dell’inversione termica, quindi è un freddo AUTOPRODOTTO e non un certo dovuto a irruzione gelide. È importante far notare ai lettori che quando possiamo una cartina di anomalia termica lo facciamo in base alla climatologia di OGNI AREA GEOGRAFICA. Facciamo un esempio: se nell’area attorno a Mosca si verificano temperature di zero gradi di massima (quindi lo PERCEPIAMO come molto freddo) ma la media è di -10°C, vuol dire che in tal frangente ci sono DIECI GRADI DI ANOMALIA positiva, quindi il clima risulterà MITE (in riferimento alle medie di Mosca), anche se indossiamo giubbotti pesanti.
Oltretutto è opportuno che noi tutti guardiamo oltre il nostro orizzonte: se nel nostro orticello fa freddo ma altrove fa molto caldo le anomalie a livello continentale saranno comunque positive: non importa se fa più o meno freddo nella località X, l’importante è vedere quanto le temperature medie CONTINENTALI si allontanino dalle medie di riferimento e in questa prima metà di gennaio possiamo dire INEQUIVOCABILMENTE che c’è un clima troppo mite e piatto, anche se al mattino troviamo le gelate sul parabrezza della nostra auto siamo sotto dense e gelide nebbie.