L’evoluzione meteo per Gennaio, specie la prima decade è sotto monitoraggio, se ne parla diffusamente, vengono osservate mappe, schemi, tutto ciò che può essere un indice di valutazione per stilare quale rotta prenderà la massa d’aria gelida che potrebbe mettersi in moto verso le medie latitudini a seguito del fortissimo Stratwarming.
Stratwarming stimato intenso, approssimativamente, come quello che si ebbe 34 anni fa, nel periodo di Natale del 1984, e che diede origine ad un’a serie di ondate di gelo nel nostro Emisfero, di cui una raggiunse l’Italia centro settentrionale, causando un periodo di freddo da record.
La domanda che vari lettori ci fanno è se avremo la replica di un evento stile 1985. La risposta è che le possibilità non sono quantificabili, non abbiamo la possibilità di prevedere se avremo un evento così rigido, in quanto le ondate di gelo con distanza di 2 settimane hanno una pessima predicibilità, ovvero, non sono prevedibili.
Le dinamiche soprattutto dell’evoluzione delle masse d’aria provenienti dalla Siberia, perché fu di tale origine il freddo che fece nel 1985, sono fuori dalla portata dei classici modelli matematici. Pertanto, scrutare mappe del modello matematico GFS ha un valore relativo dopo i 7 giorni di validità, se non per farsi un’idea d’insieme, magari consultando altri dati, al fine di valutare eventuali segni dell’evoluzione.
Insomma, ora come ora non ci sono previsioni che confermano una possibile replica di quel freddo storico, quando in Valle Padana la temperatura crollò fin sino a -30°C in Emilia, quando in Italia centrale si registrarono varie temperature minime sotto i -20°C.
Lo rammentiamo: in Europa, e soprattutto in Italia, il grande gelo viene da est, non da nord come annunciano per ora i modelli matematici tradizionali. I quali or ora non stimano niente di simile di quel gennaio del 1985.
Per altro, ogni evento di freddo rilevante di questi anni, nonostante i progressi fatti dalla meteorologia in ambito di previsione, è stato previsto circa una settimana in anticipo, anche se siamo riusciti a cogliere i segnali probabilistici qualche settimana prima, un po’ come avviene attualmente, dove c’è la stima di un grosso evento di gelo, ma l’Italia potrebbe esserne totalmente esclusa, questo è bene sottolinearlo.