L’inverno si avvia alla fase finale, se consideriamo quello che è il periodo del trimestre meteorologico che va da inizio dicembre a fine febbraio. Ebbene, quest’anno di clima invernale non se n’è praticamente visto e la situazione non sembra promettere alcun cambiamento eclatante, almeno nel breve e medio periodo.
Dopo il Natale molto mite e il gennaio più caldo di sempre in Europa, anche febbraio non ha mostrato alcuna vera inversione di marcia, con vampate di caldo persino eccessive per il periodo, di stampo primaverile, da cui sono scaturite temperature da record.
Il clima mite e il tepore saranno probabilmente a tratti protagonisti anche nella seconda parte di febbraio, in virtù di una persistente circolazione atmosferica sfavorevole a marcati scambi meridiani. Stiamo andando quindi incontro verso un meteo di Carnevale che avrà poco d’invernale.
La prossima settimana inizierà con la presenza di un anticiclone anomalo proteso dal Mediterraneo a parte dell’Europa Orientale, mentre l’ennesima tempesta ciclonica interesserà la Gran Bretagna ed il Nord Europa, in quella che sarà una situazione ancora con Vortice Polare decisamente compatto.
Nei giorni a seguire, attorno al 19-21 febbraio, si registrerà un abbassamento del flusso atlantico, con veloci perturbazioni che avrebbero modo di interessare marginalmente anche l’Italia, prima le regioni settentrionali e poi anche il Centro-Sud.
In questo frangente ci sarebbe anche l’afflusso d’aria più fredda dal Nord Europa, con temperature che si riproporrebbero su livelli un po’ più invernali e più consoni al periodo. Il tempo sarebbe quindi più dinamico, ma non arriverebbe alcuna ondata di freddo rilevante.
La tendenza per fine mese vedrà un braccio di ferro fra l’anticiclone e nuovi impulsi freddi e perturbati nord-atlantici. L’atmosfera mostrerà una condizione più congeniale per qualche ipotetica irruzione fredda più decisa verso le medie latitudini.
Vediamo se ci sarà spazio per questa eventuale sortita invernale, da non escludere a cavallo fra gli ultimi giorni di febbraio e i primi giorni di marzo, ma prima bisognerà verificare se davvero il Vortice Polare mollerà la presa, andando verso un decadimento che sarebbe anche fisiologico.
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