Non ci nascondiamo, il trend meteo a lungo termine potrebbe riservarci realmente grandissime novità.
Novità che derivano da quei complessi meccanismi atmosferici che abbiamo più e più volte descritto e che per semplicità abbiamo scelto di tralasciare. Diciamo che quelle ampie manovre, che comprendono l’intero emisfero settentrionale, potrebbe realmente ripercuotersi anche in Europa. In che modo?
Cominciamo col dirvi che il Vortice Polare, la tipica Depressione invernale che si forma sul Polo Nord, probabilmente si spaccherà. Chi ci segue sa già che la spaccatura significherebbe avere nuclei di aria gelida a spasso per l’emisfero, nuclei che potrebbero incentivare ondate di gelo rilevanti anche in Europa. In tal senso i modelli matematici di previsione, soprattutto quelli che arrivano a più lungo termine (ad esempio l’americano GFS), fiutano già qualcosa d’interessante.
Ad esempio, l’Alta Pressione delle Azzorre potrebbe partire verso nord, con asse d’inclinazione ancora tutto da valutare. Contestualmente vi sarebbe l’avanzamento del gelo siberiano verso ovest. Capite bene che a seconda della traiettoria di entrambi i movimenti cambieranno le sorti di vaste aree d’Europa. Giusto per darvi un’idea, martedì qualche mappa ipotizzava l’arrivo del gelo sin sull’Italia, le proiezioni attuali invece vedono un maggiore coinvolgimento dell’Europa centro settentrionale e occidentale.
Impossibile, ora, parlare di dettagli. Continueremo a monitorare la situazione con attenzione, cercheremo di capire se effettivamente si andrà a verificare un evento rilevante in Europa, cercheremo di capire e valutare se il gran freddo – o persino il gelo – avrà modo di estendersi anche al Mediterraneo. Lo ripetiamo, perché ciò accada v’è necessità di tutta una serie di condizioni a favore. Il ché, come sempre quando si parla del nostro Paese, non è semplice.