Fa freddo, è inutile girarci attorno, le condizioni meteo attuali vedono diffusamente temperature sotto la media. I valori in quota, quelli in libera atmosfera (850 hPa), indicano che ci sono circa 5°C sotto la norma, ma anche 8°C meno della media nel Nord Est.
Siamo sotto un’ondata di freddo di Maggio, una sorta di colpo di coda invernale che ha portato la neve sui rilievi, oltre che un esagerato maltempo in varie regioni.
Questo è meteo estremo.
E’ meteo estremo perché ha cagionato danni alle cose, ci sono state frane, smottamenti, allagamenti, danni all’agricoltura per la grandine, il vento che ha strappato via le serre, il vento che ha scaraventato le imbarcazioni nei porti, laghi compresi, ha scoperchiato tetti, abbattuto alberi, danneggiato impalcature. E’meteo estremo perché la neve è caduta ai confini della Valle Padana, fin quasi i 200 metri di altezza sul livello del mare.
La definizione di meteo estremo a molti non piace per evoca i cambiamenti del clima, ma negare che quanto è avvenuto a Maggio sia la norma è fuorviante.
Ci siamo imbattuti in qualcosa che se fosse accaduto d’Inverno avrebbe ghiacciato le fontane delle città, sommerso di neve mezza Italia. Di certo i quantitativi di neve sarebbero stati inferiori, ma la neve sarebbe caduta in gran parte del nostro Paese.
Queste sono le contraddizioni del clima matto, quello che a Febbraio ci dava sole e 20°C e più al Nord ed in Europa centro occidentale, mentre porta la neve alle porte della stagione estiva. Neve che è caduta in pianura in Germania, in Francia, nelle Isole Britanniche, non diffusamente, ma a macchia di leopardo.
In Francia i produttori di vino hanno di nuovo acceso i falò lungo i filari delle immense coltivazioni di vite per aumentare la temperatura notturna e ridurre i danni causati dalle gelate. Le foto di questo notti mostrano immagini surreali.
E’ l’uomo moderno che nonostante la tecnologia, la scienza non può e non riesce a controllare il clima, che ne è vittima. L’uomo che ha terrore dei cambiamenti del clima annunciati dagli scienziati, alcuni avvisi sono non solo allarmistici, ma folli, altri potrebbero essere realistici.
Modernità si, ma con burocrazia e tecnologia obsoleta.
Nel frattempo, siamo ai primi di Maggio, tempo in cui dovremmo godere il tepore senza l’afa estiva, e ci troviamo in abbigliamento invernale, quello che d’Inverno cozzava con i 20°C esterni. Abbiamo le case che gelano, i termosifoni spenti.
Beh, c’è chi sta bene con 16°C in casa, ma noi pensiamo anche a coloro che patiscono il freddo, a chi sta in ospedale, case di cura, di riposo, etc.. Ma le norme sono ferree, e così si accendono le stufette, le pompe di calore per sopperire a norme insensate in un’epoca in cui si spendono soldi e tempo per inquinare meno.
Direte, beh, con i termosifoni accesi a Maggio si inquina, ma questo è ovvio che si, ma lo si fa ancor più tenendoli accesi con 25°C in casa durante le miti giornate d’Inverno, credetemi.
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