Condizioni meteo di grave maltempo hanno colpito il Medio Oriente. Parte di Israele, Siria e Giordania durante la giornata del 26 aprile sono state colpite da piogge di eccezionale entità, soprattutto se si considera il periodo. I forti temporali, localmente accompagnati da grandinate, hanno causato quel fenomeno conosciuto nel mondo col termine inglese di “flash-flood”, ovvero alluvione lampo.
I torrenti, spesso già secchi in questo periodo, in poche ore si sono gonfiati fino a tracimare. La tragedia maggiore è avvenuta nel sud di Israele, nei pressi del Mar Morto, dove nove escursionisti, di cui otto giovani donne, sono morti travolti da un torrente in piena. E un decimo è scomparso. Ma non sono le uniche vittime delle alluvioni. Anche Gerusalemme è stata colpita da forti piogge. Un temporale ha scaricato 31 mm di pioggia, più della media mensile.
In Giordania le alluvioni hanno colpito la regione di Irbid, che confina con Israele e la Gisgiordania. Ad Amman in breve tempo un temporale ha scaricato 21 mm di pioggia, anche in questo caso ben oltre la media mensile che è di appena 7 mm. In Siria, infine, una violentissima grandinata ha colpito il governatorato di Al-Suwayda, mentre forti piogge e conseguenti allagamenti hanno interessato la capitale Damasco.
In Medio Oriente aprile segna l’inizio della stagione secca e tra maggio e settembre non piove praticamente mai. Le piogge ricominciano debolmente in ottobre, ma solo tra novembre e marzo sono abbondanti. Anche per questo motivo paiono davvero eccezionali le alluvioni che hanno colpito questi luoghi negli ultimi giorni.
Anche in Nord Africa, specialmente in Algeria, vi sono state alluvioni e grandinate. La causa è la stessa. La presenza di cut-off, ovvero di aree di relativa bassa pressione in seno a zone di alta pressione. In questi casi i sistemi perturbati tendono a rimanere stazionari e a generare pertanto fenomeni prolungati nel tempo e violenti.