I cittadini comuni capiscono subito la differenza tra estate e inverno se consideriamo il meteo tipico delle sue stagioni: fin da piccoli ci insegnano che in estate fa caldo e in inverno fa freddo e crescendo facciamo sempre i conti con queste differenze.
In realtà, le variazioni della temperatura sono solo una piccola parte delle divergenze che ci sono tra estate e inverno. Un’altra caratteristica è il tipo di meteo cui abbiamo discusso diverse volte: in estate anticicloni molto robusti interessano le medie latitudini, inverno discese fredde da nord-ovest o da nord-est sono piuttosto comuni.
Ma c’è un’altra differenza tra le due stagioni che pochi intuiscono, almeno in una prima approssimazione, ed è la pressione al suolo.
In inverno ci sono decisamente molte più variazioni di pressione tra una settimana e l’altra rispetto all’estate: ne consegue che l’inverno è una stagione molto più ventosa in sede mediterranea; non a caso le grandi mareggiate sono sempre tra autunno e inverno, mentre sono rarissime in estate, così come le grandi burrasche di Fohn, Bora e Maestrale sono molto rare in estate, mentre sono praticamente all’ordine della settimana in inverno.
Questo perché in estate la pressione è decisamente molto più livellata, mentre in inverno è più a scaglioni, con grosse aree anticicloniche di pressione molto alta che si avvicendano ad aree cicloniche di pressione molto bassa.
Qui sopra, cortesia di Meteociel, sono mostrate due cartine, una estiva sopra e l’altra invernale sotto: oltre alla grossa differenza cromatica (che esprime il tipo di meteo e di quote di geopotenziale), si può notare che la pressione al suolo è molto più a blocchi e scaglionata in inverno (notare le linee bianche come sono ravvicinate), mentre in estate è più o meno tutta uguale, con linee bianche molto più diradate.
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– ANCONA