Questi giorni abbiamo introdotto un argomento meteo assai dibattuto, che non di rado genera polemiche, sono le proiezioni stagionali, stavolta quelle per l’Estate.
Nell’approfondimento abbiamo sottolineato come si possa parlare esclusivamente di proiezioni, appunto, non di previsioni meteo, abbiamo rimarcato una serie di sfaccettature di questa scienza che studia il tempo che potrebbe fare così distante dall’oggi.
Per chi volesse approfondire, ecco il link:
Proiezioni meteo per l’ESTATE. Le prime previsioni
Ribadiamo un concetto indispensabile: queste ipotesi, seppur scientifiche, ma dal lato pratico sono di bassa affidabilità, utili per una lettura, mentre per altre finalità sono necessarie analisi ben più specifiche ed elaborate.
Sono previsioni che derivano dai modelli matematici che oggigiorno sono in grado di spingersi con previsioni addirittura al prossimo autunno, modelli matematici capaci di elaborare tutta una serie di parametri atmosferici che regolano la circolazione dell’intero emisfero settentrionale.
Stiamo parlando di pattern (schemi) climatici che, in quanto tali, possono realmente rappresentare elementi capaci di suggerirci dei trend evolutivi a lunghissimo termine. Si tratta di un argomento oggetto di studi effettuati dalle maggiori facoltà scientifiche del Pianeta.
Anche noi, lo sapete bene, proviamo a discutere ipotesi stagionali affidandoci a pattern di questo tipo. Ma noi ci affidiamo agli studi delle maggiori fonti universitarie, oppure di autorevoli Enti.
Rammenterete – forse – lo scorso inverno, allorquando già a gennaio cominciammo a parlare di un’eventuale riscaldamento stratosferico (Strat Warming) e degli effetti che avrebbe potuto causare nell’ultimo step stagionale.
Diciamo che anche in questo caso il concetto è il medesimo, inoltre c’è un modello matematico – il CFSv2 elaborato dall’autorevole centro americano del NOAA – che è in grado di sintetizzare il tutto in apposite mappe.
E di questo modello matematico ci sono varie rappresentazioni grafiche che ci aiutano ad una valutazione d’insieme, sempre ben consci che hanno un’affidabilità distante dalla certezza un numero non definibile.
La prima che vi mostriamo è la mappa delle possibili anomalie termiche per il trimestre giugno, luglio, agosto. Focalizzando l’obbiettivo verso l’Italia possiamo notare che le temperature non si dovrebbero discostare dalla media 1999-2010. Significherebbe che potremmo non avere un’estate rovente, significherebbe avere un’estate all’insegna della normalità.
E’ inoltre interessante evidenziare come le anomalie termiche più importanti siano concentrate sul Nord Europa e in particolare sulla Scandinavia. Ma d’altronde i cambiamenti del clima, le fluttuazioni, generano scompensi termini molto ampi.
Passando alle precipitazioni, la sorpresa più rilevante: potrebbe piovere più del normale su gran parte del Centro Nord, mentre al Sud e tra le due Isole Maggiori si sarebbe in presenza di precipitazioni all’interno della media di riferimento.
Se queste proiezioni trovassero riscontro nella realtà si avrebbe un’estate assolutamente normale, assolutamente mediterranea, persino caratterizzata con una maggiore frequenza di temporali ben oltre la norma.
Ma attenzione, queste sono ipotesi previsionali, anche se di fonte scientifica, sono comunque da considerare come prodotto sperimentale.
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