Nell’ambito di questa fase meteo così turbolenta e movimentata sul Mediterraneo, ecco che emerge un’insidia non da poco, che concerne nella possibile genesi di quello che sarebbe a tutti gli effetti un Medicane, o cosiddetto ciclone tropicale mediterraneo.
Al momento tale ipotesi non deve destare alcun allarmismo, in quanto si tratta di fenomeni complessi da prevedere fino a ridosso dell’evento. Mancano ancora diversi giorni all’ipotetico sviluppo di questo profondo ciclone mediterraneo, che potrebbe avvenire non prima di martedì 12 novembre.
Va detto che sul nostro Mar Mediterraneo si possono formare delle figure cicloniche con caratteristiche equiparabili a quelle dei cicloni tropicali, sebbene senza la grandezza e tanto meno la potenza devastatrice degli uragani alle latitudini tropicali oceaniche.
Si tratta di eventi comunque rari: i cicloni tropicali mediterranei, che in qualche rarissimo caso raggiungono intensità di uragano, sono noti attraverso l’acronimo TLC, che significa “Tropical Like Cyclones”, ovvero cicloni simili a quelli tropicali.
Ci sono differenze sostanziali fra i veri uragani oceanici, ben più potenti rispetto ai Tropical Like Cyclones del Mar Mediterraneo. I primi durano ben di più, mentre il TLC di solito ha una durata limitata che non supera i 2 o 3 giorni.
I TLC nascono dall’afflusso in quota di aria fredda in seno ad una circolazione depressionaria: in altre parole, si generano se arriva un nocciolo molto freddo in quota su un mare molto caldo, mentre gli uragani nascono esclusivamente tra equatore e tropici, dove non arriva alcun tipo di aria fredda dalle alte latitudini.