CLIMA E METEO: sono usciti i dati relativi allo scorso mese di Aprile per quanto riguarda le reanalisi ecmwf del database ERA5 disponibili sul sito copernicus.eu.
Si tratta di reanalisi di dati molto precise, elaborate dal centro di calcolo europeo, e che mostrano, per lo scorso mese di Aprile 2019, uno scarto termico globale di +0,62°C rispetto alla norma 1981-2010, poco meno rispetto all’Aprile 2016, che fu superiore di +0,1°C.
Si tratta del secondo mese di Aprile più caldo dall’inizio del database nell’anno 1980 (ma presto sarà disponibile un database ancora più grande).
Le zone con le massime anomalie positive della temperatura si ritrovano tra Groenlandia, Svalbard, Novaya Zemlia e Siberia orientale.
Le zone con temperature inferiori alla media sono state il Canada orientale e settentrionale, l’Africa settentrionale ed il Medio Oriente, diverse zone dell’Antartide.
Riguardo al territorio europeo, Aprile si è rivelato più mite del normale su gran parte del Continente, con le “punte” massime di caldo molto a nord, tra Groenlandia, Islanda e Penisola Scandinava.
Più freddo del normale, invece, sulla Penisola Iberica, Grecia, zona attorno al Mar Nero e Turchia.
Il grafico delle anomalie termiche dal 1980 mostra come le temperature globali si siano innalzate in modo particolare a partire dalla seconda metà degli anni Novanta.
Riguardo al territorio europeo, Aprile 2016 è stato circa 1°C superiore al normale, mentre l’Aprile del 2018 risulta il più caldo di tutti con un’anomalia di +2,4°C.
Per ammissione degli stessi autori dello studio, vi possono essere differenze di +0,05°/+0,15°C con gli altri database di temperature globali, ciò dipende da come vengono rappresentate le zone artiche o antartiche, oppure gli oceani, dove le strumentazioni di misura sono molto scarse.
Purtroppo sono anche le zone più critiche, dove cioè si registrano le anomalie termiche maggiori.