La “burrasca” meteo di fine anno sta confermando un dicembre assolutamente invernale.
Fa freddo, piove, nevica, c’è vento. Ma sapevamo trattarsi di un passaggio veloce, seppur incisivo, tant’è che l’ultimo weekend dell’anno ci proporrà un netto miglioramento e un consistente rialzo delle temperature. Ma quella che inizialmente poteva rivelarsi una rimonta anticiclonica duratura non lo sarà.
Osservando i modelli matematici di previsione è possibile scorgere nuovi picchi di variabilità. Le perturbazioni atlantiche si stanno risvegliando, ma non saranno le canoniche perturbazioni ovest-est così come da letteratura. No, perché il posizionamento dell’Alta Pressione non cambierà granché rimanendo collocata a ridosso dell’Europa occidentale.
Tale ubicazione faciliterà “strappi” ciclonici, in grado di inserirsi nel Mediterraneo. Non saranno troppo freddi, almeno inizialmente, ma avranno l’onere di mantenere condizioni meteo climatiche mediamente invernali. Significa che vi saranno altre opportunità per dei peggioramenti anche importanti, in grado di portarci piogge e nevicate in montagna. Tale scenario potrebbe condizionare la prima metà del mese di gennaio, dopodiché dovremo valutare con attenzione i risultati delle complesse dinamiche atmosferiche.
C’è chi ritiene possa subentrare un periodo di stabilità con temperature in rialzo, chi invece ritiene che possa proseguire il trend votato alla dinamicità. Diciamo che molto dipenderà da come risponderanno i piani atmosferici inferiori, quelli prossimi al suolo per intenderci, ovvero se recepiranno quanto sta accadendo in alto (stratosfera) oppure no. Ma vedremo, avremo modo di riparlarne con calma e con maggiori elementi a corredo.