Il meteo della vera Estate, quella della tradizione italiana c’è ancora? La domanda non ha una risposta scontata, vi invitiamo a ragionare con noi.
Durante lo scorso fine settimana, una profonda area di Bassa Pressione, con associata una perturbazione hanno determinato maltempo anche di forte intensità in varie regioni d’Italia. In alcune località ci sono stati nubifragi, vento forte, grandine, trombe d’aria. Il maltempo ha causato anche delle vittime.
In una tradizionale Estate, la burrasca estiva sarebbe transita solo nel Nord Italia, senza sprofondare fin oltre Roma, dove per altro si sono avuti pesanti temporali. In chiave teorica c’è stata una sorta di rottura precoce dell’Estate. E invece no, al primo raggio di sole la temperatura impenna anche oltre la media, come è avvenuto ieri nel Nord Italia.
Ma non solo, le previsioni meteo supportate dai modelli matematici indicano che una nuova ondata di caldo, persino di una certa consistenza, si metterà in moto verso la Sardegna ed il Centro Sud, rammentando che è Estate, quantomeno nel calendario. Ancora più avanti, si potrebbero avere nuove burrasche estive, non solo al Nord Italia, ma anche ben più a sud.
Eppure, i conti non tornano, una normale Estate non dovrebbe vedere nubifragi alluvionali in Toscana a fine Luglio, trombe d’aria che spazzano via le auto e uccidono nella costa laziale. Questi sono fenomeni di inizio Autunno. Citerei anche i nubifragi di una settimana fa nella Sicilia orientale, altra anomalia stagionale.
Fosse per questo, una normale Estate non dovrebbe portare la temperatura a circa 38°C a Londra e 43°C a Parigi. In una normale Estate non si dovrebbero combattere gli incendi nei prati e boschi delle campagne francesi, tedesche e soprattutto della Svezia centrale. In una normale Estate un temporale non dovrebbe uccidere 7 persone in Grecia come è avvenuto qualche giorno fa. La Grecia è sinonimo di vacanze estive e di sole, ma ha vissuto in queste settimane almeno due ondate di maltempo di violenza inaudita.
In una normale Estate non dovremmo vedere le immagini di Barcellona, in Spagna, inondata, dove per altro in pochi giorni si sono abbattuti almeno due forti temporali, entrambi di violenza insolita.
Eppure, la continuiamo a chiamare Estate, ma soprattutto la bella stagione. Eppure, sino a sabato, i social network pullulavano di lamentele sul caldo esasperante. Tantissimi di voi avete scritto che questa non è Estate.
Siamo alla vigilia di Agosto, ultimo mese del calendario meteorologico d’Estate, la fine dell’Estate astronomica sarà più tardi di circa 3 settimane. Agosto, mese insidioso da sempre perché si interpone tra il massimo vigore dell’Estate ed il suo declino. Agosto è il mese dei forti contrasti termici, specie dopo Ferragosto, eppure l’Estate non finisce in questo mese, specie per le regioni mediterranee, semmai cala il caldo, e le giornate tornano ad essere estremamente vivibili.
Con la cronaca del meteo estremo ci siamo fermati deducendo che questa non è l’Estate di cui eravamo abituati. Possiamo definirla la calda stagione, neppure bella, in quanto l’Estate è un’altra cosa. Chi di voi ha vissuto le stagioni degli anni ’70, ’80 ed anche ’90 sa a cosa ci riferiamo. I millenium hanno trovato un clima diverso, considerate che studiano la geografia che narra come è il clima d’Italia, ma da quando loro sono nati è cambiato completamente.
Chi insegna ai ragazzi nelle scuole si sarà di certo accorto che nei libri non c’è riscontro nella realtà dei nostri giorni, che gli alunni ascoltano stupiti.
Il problema è che non c’è l’Estate di un tempo, neppure l’Autunno, l’Inverno e neppure la Primavera. In un brevissimo lasso di tempo c’è stato un fortissimo cambiamento climatico che ha spazzato via quella che per noi era normalità, e ha rimpiazzato un tempo atmosferico diverso, imprevedibile nel lunghissimo termine, poco scontato, che ci propone spesso condizioni meteo inusuali.
Il clima è proprio cambiato, e su ciò evitiamo qualsiasi polverone di polemica che quelle parole che definiscono la causa determinante. A noi il meteo del passato manca tantissimo, non so a voi.
Ci sembra di essere proiettati verso l’incognito. Sovente gli scienziati rilasciano notizie che ormai neppure ci preoccupano, tanto siamo abituati a sentirle. Tuttavia, sarà il caso di comprendere dove stiamo finendo con il nuovo clima, evitando polemiche. Ci dobbiamo adattare come fecero i nostri avi.
L’uomo stanziale è moderno, fondò nuclei abitativi in prossimità dei fiumi perché l’acqua consentiva di coltivare i campi, allevare il bestiame. Ma ancor oggi ci sono popoli costretti a muoversi per i cambiamenti del clima. Noi dovremmo solo cambiare le nostre abitudini, adattare le nostre case al nuovo clima, e soprattutto non inquinare il Pianeta, in quanto in un secolo la popolazione è cresciuta a dismisura. Siamo già troppi, ed in futuro la popolazione aumenterà ancora.
Questa non è politica, ma necessità di perseverare il territorio per il nostri figli.
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Rammentiamo che le previsioni meteo con validità sino a 5 giorni, hanno una maggiore affidabilità, mentre questa decresce man mano che ci allontaniamo nel tempo.