METEO E STORIA. Siamo ancora nel periodo della Piccola Età Glaciale, quel periodo storico del clima in cui le stagioni invernali erano sovente particolarmente fredde. Ma anche le estati erano differenti rispetto ad oggi. Quel periodo climatico durò alcuni secoli, e secondo gli studio più recenti, fu causato dal Minimo Solare che ebbe una durata eccezionale.
L’Inverno 1788-89 fu freddo veramente, un’ondata di gelo colpì il nostro Continente, ed in Italia fu particolarmente rigida nel mese di Dicembre.
Fu veramente bizzarro l’andamento dell’anno 1788, con un Gennaio e Febbraio molto miti, una grande ondata di caldo tra i mesi primaverili ed estivi, culminata poi con il grande episodio di grandine del mese di Luglio che devastò le coltivazioni in mezza Francia. Il meteo estremo non è una novità dei giorni d’oggi.
Il 1788 risultò essere l’anno più secco di sempre in Inghilterra, mentre in Francia il grano si disseccò portando una gravissima carestia.
Ma a Novembre già il giorno 25 il termometro scese fino a -21°C a Londra (valore oggi inimmaginabile), a cui seguirono ripetute ondate di gelo per i mesi invernali successivi, che portarono alla creazione di grandi “Fiere del ghiaccio” tenute sopra il fiume Tamigi gelato.
In Italia il massimo effetto del freddo si verificò tra la terza decade di Dicembre e l’Epifania del Gennaio successivo.
A Roma nevicò dal 27 al 29 Dicembre in modo estremamente abbondante, tanto da stupire la popolazione dell’epoca.
A Venezia la Laguna Veneta si congelò completamente a partire dal 30 Dicembre, rimanendo gelata per 18 giorni consecutivi, un episodio leggendario che rimase impresso nella memoria popolare.
Il Po gelò quasi per intero; in Puglia gelò il fiume Ofanto, che sbocca nel Golfo di Manfredonia, con uno spessore tale da poter essere attraversato da carri, evento mai successo in precedenza. Parliamo di un fiume del Sud Italia a livello del mare.
Una nevicata eccezionale avvolse la Sardegna tra il 27 ed il 31 Dicembre, seppellendo case e stalle, facendo perire quasi la metà del bestiame presente sull’Isola. Fu una catastrofe, in molte abitazioni crollò il tetto seppellendo e uccidendo i residenti.
Il 18 Dicembre 1788 le temperature scesero fino a -37,5°C a Basilea, e -32,5°C a Varsavia; il 30 Dicembre le temperature registrarono -15,6°C a Padova, -31,3°C ad Innsbruck, -20,0°C a Bruxelles, -21°C a Parigi. Valori misurati con i termometri dell’epoca e nei centri urbani ad una certa ora del giorno. All’ora non c’erano gli aeroporti, non c’erano le stazioni meteo con termometri che segnano la temperatura minima e massima.
Il 31 Dicembre Parigi sfiorò i -22°C, mentre il Canale della Manica si congelò per 10 km in prossimità delle coste.
Su Napoli le cronache parlano di mezzo metro di neve, la nevicata più abbondante degli ultimi tre secoli.
Mentre in Italia il clima si addolcì finalmente dopo l’Epifania, nelle altre zone europee l’inverno proseguì molto rigido, tanto che da alcuni studiosi l’inverno 1788-89 è considerato forse l’Inverno europeo più freddo di sempre.