Il gennaio di quest’anno ha avuto caratteristiche tutt’altro che invernali. Ora febbraio è iniziato con una svolta meteo che riporta l’inverno, tanto che si scorge la possibilità concreta di una nuova fase fredda abbastanza prolungata per la prima parte del mese.
Oggi, 2 febbraio, si celebra la Candelora: nella celebrazione liturgica si benedicono le candele, simbolo di Cristo “luce per illuminare le genti”. Questa festività, dal profondo senso religioso, si porta dietro una serie di proverbi popolari, decisamente legati con la meteorologia.
La Candelora, per la sua collocazione a “mezzo inverno”, viene infatti presa in considerazione dalle varie tradizioni popolari tramandate da generazioni, come segnale predittivo su cosa potrebbe riversare la seconda parte della stagione fredda.
In realtà i detti legati alla Candelora variano da zona a zona sulle varie regioni d’Italia, tanto che in diversi casi tali proverbi si contraddicono. Uno dei detti più famosi, particolarmente noto a Roma, recita: Quanno viè la Candelora da l’inverno sémo fóra, ma se piove o tira vènto, ne l’inverno semo dentro.
Sulla base di questa tradizione, la Candelora sancirebbe la fine dell’inverno, a meno che il meteo non sia piovoso. Un significato equivalente va attribuito anche ad un proverbio in Lombardia che, tradotto, recita: Madonna della Candelora dall’inverno siamo fuori, Se piove o tira vento nell’inverno siamo dentro.
Come detto, in certi casi il proverbio suona all’opposto, come in Romagna: Per la Candelora, se piove o nevica, dall’inverno siamo fuori; ma se non piove, abbiamo ancora quaranta giorni di inverno. Un altro proverbio famoso, di uguale interpretazione, recita: Candelora scura dell’inverno non si ha paura.