Diciamolo, in pochi avrebbero scommesso in una svolta meteo climatica di questa portata.
Spesso, anche nel recente passato, non sono mancati proclami in tal senso. Promesse, puntualmente disattese. Non per colpa di nessuno, sia chiaro, la colpa è ricercabile in natura e in quei cambiamenti che da troppi anni hanno consegnato al Mediterraneo stagioni non più consone.
Eppure, chi ci segue lo sa, qualche settimana fa scrivemmo un articolo parlando di “rischio”. Il rischio che dal “non autunno” d’ottobre si potesse passare repentinamente all’inverno. Non è questa la sede per i tecnicismi, ma sappiate che in altro articolo analizzammo alcuni indici climatici che supportavano una dinamicità atmosferica di chiaro stampo invernale.
Quel rischio si sta concretizzando. Osservando i modelli matematici di previsione scorgiamo movimenti tipici del trimestre freddo. Movimenti che negli ultimi anni, anche nel cuore dell’inverno, sono diventati rarissimi. L’Alta Pressione che si spinge fino alle porte del Circolo Polare Artico non è cosa di tutti i giorni.
C’è chi già ci domanda se c’è il rischio che un inverno precoce si risolva in un nulla di fatto nei prossimi mesi. Diciamo che non c’è alcuna base scientifica a supporto di una simile tesi, diciamo che non c’è scritto da nessuna parte che se a novembre fa freddo non possa poi farlo a dicembre, gennaio e febbraio. Ora prendiamoci quel che viene, non scordandoci da dove arriviamo: dal nulla assoluto!