Sottovalutare certi episodi, certi segnali meteo è letale. In passato, quando tutto ebbe inizio, si pensava a qualche sporadico episodio. Poi, col passare del tempo e col ripetersi di certi eventi abbiamo iniziato a preoccuparci.
Eravamo miopi, non capivano. Non riuscivamo ad afferrare l’essenza di certi segnali. Forse volevamo negarli a noi stessi, forse non volevamo accettare il fatto che qualcosa stesse cambiando. Sapete perché non volevamo accettarlo? Perché avevamo paura. Perché temevamo la follia meteo climatica, temevamo che certi eventi visti in altre parti del mondo potessero riguardarci direttamente.
Poi, col tempo, abbiamo iniziato a sentir pronunciare sempre più spesso certe parole: cambiamenti climatici, riscaldamento globale, estremizzazione climatica, estremizzazione meteo.
Non erano semplici giornalisti ad affermarlo, erano gli autorevoli esponenti della comunità scientifica che – dati alla mano – lanciavano un monito. Un monito rivolto a noi, alle nostre azioni, al nostro scriteriato utilizzo delle risorse naturali. Ma ci preoccupavamo ben poco, forse perché non ci toccava da vicino o forse perché la verità fa sempre un po’ male.
E’ cambiato qualcosa? Ni. Ai giorni d’oggi c’è chi ritiene che la follia meteo climatica vada contrastata o che comunque ci debba insegnare qualcosa. Cosa? In primis il rispetto della natura, del mondo nel quale viviamo. Non possiamo proseguire nell’utilizzo scellerato di certe risorse, prima o poi ne pagheremo le conseguenze. Anzi, le stiamo già pagando perché se certi episodi meteo climatici avvengono anche nel Mediterraneo è perché qualcosa è mutato.
Dicevamo di oggi, dicevamo “ni”. C’è ancora, purtroppo, chi da quell’orecchio non ci sente. C’è chi cerca delle scuse insensate col solo scopo di lavarsi la coscienza. Non basterà, non basterà perché se andremo avanti di questo passo non avremo imparato nulla che possa tornarci utile e soprattutto che possa tornare utile alle generazioni future. Siamo soltanto di passaggio, è egoistico fregarsene perché tanto un giorno non saremo più qui. Ci saranno le nuove generazioni e le nuove generazioni si troveranno a dover affrontare un male climatico magari incurabile. Fermiamoci, prima che sia troppo tardi.