La prima ondata di calore dell’estate, che ha condizionato il meteo della prima decade di giugno al Centro e al Sud, ha fatto fondere rapidamente la neve sull’Appennino: i lettori si ricorderanno che avevamo approfondito con degli articoli la quantità di neve caduta a quote estremamente basse nel mese di maggio.
Qui valori termici e quel tipo di meteo e ormai un lontano ricordo e, come ci siamo resi conto un po’ tutti, l’estate è esplosa per davvero, soprattutto nelle regioni centrali e in quelle meridionali.
Per adesso è andata un po’ meglio al Nord, in particolare al Nord-Ovest, dove vi sono alcune località sub-alpine e pedemontane dove non hanno ancora raggiunto neanche una volta i 30 gradi.
Zero termico a quote molto alte (3600-4000 metri) anche sulle Alpi: non è un buon segnale per i nevai.
Adesso però, in questo weekend, arriverà una nuova cupola africana molto ben strutturata, la quale porteranno non solo temperature decisamente elevate al suolo (massime stavolta ovunque sopra i 30 gradi, punte anche di 34 nella zona della Bassa Pianura Padana), ma anche in quota: una condizione meteo siffatta è particolarmente deleteria sia per le nevi di alta quota sia per i ghiacciai, i quali -per adesso- sono ancora in buona salute, ma prima di proporre dei giudizi dobbiamo aspettare la fine della ablazione dei suddetti (volgarmente, scioglimento dei ghiacciai), per vedere cosa ne rimarrà a fine estate.