La progressiva rimonta di un imponente cupola anticiclonica da ovest ha riportato un contesto meteo molto più stabile. L’anticiclone è accompagnato da un flusso di correnti più temperate in quota, che riporteranno le temperature verso valori superiori alla norma.
Anticiclone in inverno è però anche sinonimo di nebbie, a causa del ristagno dell’aria umida e di marcate inversioni termiche nei bassi strati. Particolarmente interessate da questo fenomeno saranno le aree della Val Padana, ove queste condizioni favoriscono anche l’incremento degli inquinanti.
Le nebbie, in tale contesto anticiclonico, si generano e persistono anche per la scarsa ventilazione. La scarsa incisività della radiazione solare fa il resto, in quanto non riesce a rompere quello strato d’inversione termica congeniale all’adagiarsi delle nebbie nei bassi strati.
Nei prossimi giorni ci saranno le condizioni ideali per favorire la formazione della nebbia, localmente insistente di giorno e un’insidia in più per la circolazione stradale con il grande traffico previsto per le partenze di Natale.
Le aree dove le nebbie potranno risultare più fitte e persistenti saranno quelle più interne della pianura, specie lungo il corso del Po. Qui la nebbia potrebbe gravare fitta anche nelle ore centrali diurne, senza diradarsi se non in modo davvero limitato.
Le nebbie potranno risultare meno persistenti, nel corso del weekend, lungo le aree pianeggianti pedemontane lombardo-piemontesi, localmente in Emilia laddove potrebbero intrufolarsi sbuffi di correnti favoniche in discesa dai monti.
La situazione dovrebbe poi migliorare successivamente, in corrispondenza delle festività natalizie già dalla Vigilia a causa di una maggiore ventilazione e dell’intrusione d’aria più secca. Banchi di nebbia, meno persistenti, si potranno comunque avere sul settore padano lungo il corso del Po.