In questa bizzarra estate 2019 il meteo ha proposto fasi calde decisamente molto lunghe, unite a bruschi episodi di maltempo. Le prime hanno condotto lo zero termico (quota al di sotto del quale si è sempre a valori di temperatura positivi) fino a 5000 metri: vuol dire che a quelle quote si sono registrate temperature sopra lo zero, talvolta anche per più giorni consecutivi.
Questo fatto grave ha destabilizzato i versanti, facendo fondere non solo nevai e ghiacciai di superficie, ma anche il ghiaccio nei crepacci ed in profondità, portando a delle conseguenze molto gravi, come testimoniato dai numerosi crolli avvenuti sulle Alpi.
Ma l’estate 2019 ha proposto anche un meteo perturbato, dettato però da un mix di caldo e umidità decisamente elevati: in altre parole, ha piovuto anche a quote decisamente troppo alte, fino a 4000 metri e a quelle quote i versanti sono molto fragili e, se ricevono importanti quantità di acqua concentrate in poco tempo, possono crollare.
Numerose sono state le testimonianze di crolli, possiamo citare quelli nelle adiacenze del Monte Rosa (proposti dal sito Meteo Live VCO), che sono stati studiati e filmati in più riprese.
Il sunto del discorso è che comunque questa bizzarra estate 2019 ha condotto a delle conseguenze impensabili per i non addetti ai lavori, con episodi gravi anche in aree dove il gelo e il freddo dovrebbero fare da padrone.