Il meteo decisamente perturbato di questi giorni ha altri riscontri positivi, oltre a quelli di rimpinguare le riserve idriche per molte regioni rimaste a secco i mesi scorsi: è un’autentica manna dal cielo per nevai e ghiacciai sulle nostre Alpi.
Le precipitazioni nevose, decisamente abbondanti oltre i 2500 metri già in ottobre, in queste fasi meteo saranno imbiancate anche sotto i 2000 metri, non esclusi anche fiocchi a 1200 o 1300 metri.
Prima fase: imbiancate tutte le Alpi a quote medie.
Questo in realtà non dovrebbe fare notizia, perché è abbastanza normale che nevichi a questa quota a inizio novembre, anzi in lontani casi nel passato e nevicato pure al piano.
Seconda fase: tantissima neve sulle Alpi Centrali, anche più di 50-60 cm in 24 ore.
Va da sé che queste perturbazioni sono assolutamente fondamentali per le nostre Alpi, ma anche per gli Appennini, anche se in tale circostanza la quota neve sarà decisamente più alta e pertanto non saranno imbiancati rilievi se non sopra i 2000 metri.
Ma ciò non toglie che queste fasi meteo perturbate se da un lato possono risultare noiose e ingombranti da quell’altro sono estremamente importanti per tutto il ciclo dell’acqua e non da ultimo per le scorte di neve nei nostri ghiacciai che sono di anno in anno sempre più in sofferenza.
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– ANCONA