POSSIBILE EVOLUZIONE METEO SINO AI PRIMI DI FEBBRAIO
Si torna a parlare dell’Artico. Lo facciamo dopo aver analizzato e valutato attentamente le proiezioni meteo climatiche dei vari modelli fisico matematici, lo facciamo dopo esser consci che le conferme sugli scenari fortemente invernali ipotizzati a suo tempo continuano ad arrivare.
L’ultima decade di gennaio, come paventato fin dalle scorse settimane, proporrà un quadro termico assolutamente invernale a causa di ripetute azioni d’aria fredda provenienti dai quadranti settentrionali. Venti da nord-nordest, non freddissimo vero, ma il Mediterraneo rimarrà probabilmente sede di un’ampia ferita depressionaria il ché significa che avremo anche non poche precipitazioni.
E’ ovvio che in un contesto di temperature inferiori alle medie stagionali non mancheranno ulteriori occasioni per nevicate a bassa quota.
VERSO FEBBRAIO
Procederemo spediti verso uno dei due mesi invernali per antonomasia, ovvero Febbraio. Febbraio che con ogni probabilità verrà accolto dalle possenti azioni cicloniche artiche, azioni che penalizzeranno ampie zone del vecchio continente e del Mediterraneo.
L’Alta Pressione delle Azzorre resterà addossata all’Europa occidentale e da quella posizione continuerà a mostrarci una spiccata voglia di spingersi verso il Regno Unito o addirittura l’Islanda. Proiezioni meridiane che potrebbero sfociare nella strutturazione di un blocco atlantico ben più coriaceo e duraturo, in grado pertanto di esacerbare ulteriormente i toni invernali.
FREDDO RUSSO
Quando parliamo di esacerbazione parliamo evidentemente di un’ulteriore accelerazione invernale che potrebbe condurre masse d’aria gelida in direzione dell’Europa. Gelo proveniente dalla Russia, addirittura dalla Siberia, gelo che potrebbe essere capace di spingersi verso l’Italia creando i presupposti per un altro mese fortemente condizionato da freddo e neve.
IN CONCLUSIONE
Se parliamo, da giorni, di inverno “vecchio stile” un motivo ci sarà. Le dinamiche atmosferiche hanno fatto quel che dovevano, almeno ai piani alti, ora la palla passa inevitabilmente alle risposte a livello del suolo. Risposte che potrebbero giungere fulminee.
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