La configurazione meteo attuale è caratterizzata da un’ampia area depressionaria che si estende dall’Atlantico orientale all’Europa sudorientale. Per la precisione abbiamo un vortice ciclonico a ridosso dell’Europa occidentale e un altro sulla Turchia.
L’afflusso d’aria fresca e instabile coinvolge pienamente il nostro Paese, che in questo momento si trova in un regime di variabilità pronunciata. Nel primo approfondimento di giornata abbiamo parlato dell’evoluzione meteo nel corso della giornata, ora concentriamoci sulle prossime 48 ore perchè l’intervento d’aria fresca e instabile darà luogo a un peggioramento ben più marcato.
Dobbiamo essere ancora più precisi, nel senso che l’area depressionaria si porterà con più decisione sulle nostre regioni mentre sulla Penisola Iberica dovrebbe riaffacciarsi un promontorio anticiclonico. A tal proposito, l’Alta Pressione andrà tenuta d’occhio perché potrebbe avere ripercussioni importanti da qui alla prossima settimana.
Per quanto riguarda la giornata di mercoledì i modelli a più alta risoluzione indicano assai probabili diffusi temporali pomeridiani focalizzati maggiormente nelle zone interne laddove potrebbero risultare addirittura intensi. Non escludiamo locali nubifragi e qualche grandinata, anche se al momento non sembrerebbero esserci i presupposti per grandinate in grado di preoccupare (le temperature ancora troppo basse non favorirebbero chicchi di una certa dimensione).
Ma non mancheranno precipitazioni anche sulle coste e in Val Padana, solamente all’estremo Sud il tempo potrebbe essere migliore.
Stesso discorso per quanto riguarda il giovedì, una giornata segnata anch’essa dalla forte instabilità diurna ma già al mattino non mancherà occasione per degli scrosci di pioggia qua e là. A livello di distribuzione dei fenomeni dovrebbe cambiare qualcosa nel coinvolgimento delle aree costiere, difatti mercoledì viene visto più probabile il coinvolgimento delle tirreniche mentre giovedì potrebbe toccare alle adriatiche centro settentrionali. Ma sono dettagli che andranno discussi in corso d’opera.
Concludiamo dicendovi che le temperature non dovrebbero cambiare granché, si manterranno sui livelli attuali e quindi sostanzialmente in linea o poco al di sotto delle medie di riferimento. Ciò faciliterà la caduta di neve sui rilievi, mediamente oltre i 1800 metri ma con qualche sconfinamento a quote inferiori specie sull’arco alpino.