Il Mediterraneo è ancora decisamente caldo e si guarda con preoccupazione a quelli che potrebbero essere gli accadimenti meteo nei prossimi mesi. Dobbiamo essere consapevoli del fatto che esistono diversi schemi meteorologici capaci di generare temporali particolarmente violenti in tutto il Mediterraneo, in particolare sui settori centro settentrionali.
Affondi ciclonici sempre più profondi sul Mediterraneo settentrionale possono generare ciclogenesi secondarie capaci di produrre linee di convergenza tanto sul Mar Ligure quanto sull’alto Adriatico. Il sollevamento delle masse d’aria lungo la convergenza e il forte jetstream ad alta quota producono fronti temporaleschi semistazionari in grado di dar luogo a piogge torrenziali ad esempio lungo la costa ligure. Accumuli di 200-400 mm/24h non sono insoliti.
Sull’alto Adriatico questo tipo di fenomeni solitamente colpiscono il Friuli (Italia) e alcune zone della Croazia. Queste configurazioni persistenti spesso producono episodi di pioggia della durata di 24-48 ore, con cumulativi di 200-400 mm/24h. Temperature della superficie del mare particolarmente elevate possono generare una maggiore quantità umidità traducibili in più energia e quindi maggiori quantità di pioggia.
L’umidità in eccesso spesso è fonte di alimentazione per depressioni secondarie particolarmente profonde, capaci di produrre ingente instabilità. Le ciclogenesi secondarie, sia sul Mediterraneo settentrionale che sul Mediterraneo centrale, spesso sono accompagnate da un gradiente verticale esasperato che sfocia sovente in supercelle temporalesche e persino in veri e propri tornado.
Inoltre, con il progredire della stagione autunnale profonde depressioni si estendono ulteriormente nel Mediterraneo centrale. Con il mantenimento di un’elevata instabilità (valori superiori a 2000 J/kg MLCAPE non sono insoliti a novembre sul Tirreno) possono crearsi situazioni ancora più complesse come ad esempio veri e propri cicloni mediterranei.
Abbiamo dovuto affrontare qualche tecnicismo ma era necessario per farvi capire le dinamiche che regolano lo sviluppo di certe strutture cicloniche nel cuore della stagione autunnale. Un primo assaggio lo si è avuto tra la Penisola Iberica e il nord Africa, poi abbiamo assistito allo sviluppo di grossi temporali tra il Tirreno centro meridionale, lo Ionio e localmente l’Adriatico centro meridionale.
Nei mesi di ottobre e novembre, qualora dovesse continuare a far caldo, occorrerà prestare molta attenzione a quel che potrebbe accadere. Come ricordato più volte i tempi di ritorno di certi fenomeni violenti si stanno accorciando in modo preoccupante.