I cicloni mediterranei, noti anche con nome (ormai divenuto popolarissimo) medicanes, sono strutture cicloniche con caratteristiche subtropicali o addirittura tropicali. In quanto tali possono produrre forti venti e piogge torrenziali.
Simili appunto ai cicloni tropicali, i medicanes sono sistemi costituiti da un nucleo caldo tant’è che osservandoli dal satellite spesso assomigliano a veri e propri uragani. Dall’osservazione è possibile riscontrare facilmente l’occhio circolare e dalla tipica nuvolosità asimmetrica. In genere raggiungono intensità di burrasca o di tempesta, ma nei casi più “gravi” possono addirittura raggiungere intensità di uragano rappresentando pertanto una serie minaccia. Poiché sono spesso accompagnati da piogge torrenziali possono provocare inondazioni nelle aree colpite.
Al contrario di quanto si pensi queste tempeste di tipo tropicale o veri e propri medicanes su verificano annualmente. Le statistiche ufficiali ci dicono che appaiono mediamente 1-2 volte ogni anno.
A differenza dei cicloni tropicali, i medicanes possono formarsi con temperature della superficie del mare inferiori a 26°C. Ciò significa che potrebbero svilupparsi in qualsiasi periodo dell’anno, ma è evidente che le probabilità sono più alte tra settembre e gennaio. I medicanes si formano generalmente da ciclogenesi mediterranee secondarie contenenti in quota aria molto fredda in netto contrasto con le calde acque dei nostri mari. Come nel caso dei cicloni tropicali, i medicanes hanno un basso wind share.
Sempre secondo le statistiche le aree più a rischio sono quelle circostanti il Mar Ionio e l’arcipelago delle Baleari. La forza e le dimensioni di queste strutture sono limitate dall’ambiente chiuso del Mar Mediterraneo, i più grandi possono raggiungere una dimensione di circa 300 km che non è minimamente paragonabile a quella degli uragani. La forza raggiungibile dei medicanes è equivalente a un uragano di categoria 1 sulla scala Saffir-Simpson e possono persistere generalmente tra 12 ore e 5 giorni.
Mentre molti medicanes non causano particolari problemi, alcuni possono risultare davvero devastanti. Nel settembre 1969 un ciclone sul Mediterraneo centro-meridionale provocò gravissime inondazioni in Algeria e Tunisia. Ci furono 600 morti e 250 mila senzatetto. Il medicane Numa del 2017 è stato quello con una struttura più simile a un vero e proprio uragano.