Lo sciame di particelle elettricamente cariche ha colpito il campo magnetico della Terra l’8 settembre alle ore 1.56 (ora italiana), un po’ in anticipo rispetto alle previsioni. Una tempesta rivelatasi particolarmente forte, in quanto rientra nella categoria G4 nella scala da 1 a 5 che classifica questi fenomeni. La tempesta ha causato blackout alle comunicazioni radio, problemi ai sistemi di navigazione Gps e aurore intense e spettacolari in tutte le zone polari, ma anche fino a latitudini più basse come nello Stato americano dell’Arkansas.
La tempesta magnetica della scorsa notte, più intensa del previsto e la più forte almeno dal 2015, è giunta dopo quella più debole del 7 settembre ed è stata scagliata sulla Terra dalla più potente eruzione solare degli ultimi 11 anni. Un altro sciame di particelle è in arrivo, ma più debole. Ciò che sorprende è quindi che il Sole, avviato ormai a grandi passi alla fase di quiete e in avvicinamento al minimo, sia stato in grado di produrre l’eruzione solare più forte dell’intero attuale ciclo. Una tempesta simile si era verificata solo nel 2006, alla fine del precedente ciclo.