Tuoni, fulmini, grandine, venti di tempesta, freddo. Detta così ci sarebbe di che preoccuparsi, mettendo insieme tutti questi elementi si andrebbe a realizzare uno scenario meteo climatico incredibile.
Prendendoli uno ad uno fanno un po’ meno paura, ma stiamo pur sempre parlando di condizioni particolari. Stiamo parlando di quel che potrebbe succedere il prossimo mese, marzo, un mese che sul calendario sancisce l’abbandono dell’Inverno e la nascita della Primavera.
Definirlo “pazzo” o “pazzerello” è quanto mai opportuno, proprio perché in grado di vestire panni tanto invernali quanto primaverili. Scommettiamo che siete a caccia di previsioni mensili. Siete curiosi, quanto e più di noi, di sapere quale potrebbe essere lo scenario dominante. Il condizionale è d’obbligo perché stiamo pur sempre parlando di tendenze, non di previsioni (non ci stancheremo mai di sottolinearlo). Condizionale che chiaramente impone prudenza, eppure qualora dovesse esservi capitato di dare un’occhiata alle mappe non sarà stato difficile evincere un cambiamento importante.
Probabile che si riaffaccino le perturbazioni atlantiche ma non le classiche perturbazioni, quelle che arrivano da ovest e che scivolano via rapide verso est. Forse avremo a che fare con delle perturbazioni più cattive, perturbazioni accompagnate da venti forti nordoccidentali o magari settentrionali. Vorrebbe dire senz’altro più freddo, magari non esagerato, ma comunque freddo.
Quindi un primo elemento tra quelli nominati in apertura. Se poi dovesse far freddo ecco i contrasti termici, perché comunque veniamo da un febbraio assolutamente anomalo anche in termini termici. Coi contrasti termici ecco i temporali, quindi tuoni e fulmini, ma anche il rischio che dal cielo cadano i primi chicchi di grandine.
Vedete, abbiamo nonimato tutti gli elementi d’apertura però ne manca uno: la neve. Già, perché comunque col freddo potrebbe tranquillamente riapparire, sancendo il più classico dei colpi di coda dell’Inverno. Sapete qual è la speranza? Chiaramente che non si esageri con l’intensità delle precipitazioni, del vento e del freddo. Non sarebbe normale. Però è anche vero che ormai ci siamo abitauti all’anormalità, che vogliamo farci?