Persiste anche oggi l’intermezzo mite generosamente fornito dalla risalita anticiclonica subtropicale che costituisce un vero e proprio freno alla discesa imponente dell’area depressionaria artica. L’immagine mostra una Europa combattuta tra una profonda saccatura artica contrastata da tre aree di alta pressione (azzorriana, mediterranea e est europea) in costante rafforzamento.
In Europa
Lunghissimo scarpone gelido si estende in direzione SW-NE tra le coste scozzesi e quelle islandesi. La sua limpida visibilità fa presagire all’elevato contenuto di cristalli di ghiaccio, comportando l’incubazione di una nuova ondata gelida per tutto il Continente.
La profonda saccatura evidenziata lunedì è sempre più attiva sulla Francia orientale e sul Mare del Nord. In quest’area è visibile una struttura occlusiva in atto, facendo imperversare piogge copiose sulle coste adiacenti.
Il lembo meridionale di tale formazione artica attacca con sempre più forza il versante occidentale alpino, che, anche oggi, dimostra la sua caparbia resistenza.
L’incedere dell’impulso frontale mostra un piccolo richiamo ciclonico sullo Stretto di Gibilterra, lasciando poi pieno campo d’azione alla vasta aerea di alta pressione subtropicale mediterranea.
La cellula ciclonica ben nota all’Italia durante la scorsa settimana è in esaurimento sui cieli turchi. L’Hp mediterranea si unisce a quella orientale europea formando un’unica enorme zona di diffuso bel tempo con temperature miti (per la stagione).
In Italia
L’incalzare del fronte freddo sull’Arco Alpino implica cieli molto nuvolosi sulle Regioni occidentali con precipitazioni nevose e pluviometriche. Sul resto del nord la copertura nuvolosa è soprattutto di matrice medio-alta stratiforme.
Al centro le nubi stratiformi si addensano soprattutto sulla Toscana e Sardegna orientale comportando anche deboli piogge.
Al sud il cielo è parzialmente sereno con ampie schiarite.
Il forte contrasto termico in mattinata causa la formazione di foschie dense e banchi di nebbia sulle zone pianeggianti di tutta Italia.
Su tutte le regioni centro meridionali l’effetto anticiclonico nord-africano genera un aumento delle temperature.